Difese i contadini indiani. Sabato sarà beata

Difese i contadini indiani. Sabato sarà beata

Sabato 4 novembre in Madhia Pradesh la beatificazione di suor Rani Maria Vattalil, una suora indiana uccisa nel 1995 per la sua opera a favore delle vittime degli usurai. Una piaga che in questi vent’anni in India ha provocato oltre 300 mila suicidi

 

I cattolici dell’India avranno tra qualche giorno una nuova beata. Una suora uccisa nel 1995 su un autobus nel Madhya Pradesh per il suo impegno sociale in favore dei contadini vittime degli usurai, che li spogliano delle loro terre. presieduta dal cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le cause dei santi, si volgerà sabato 4 novembre nella diocesi di Indore la beatificazione di suor Rani Maria Vattalil, una martire del nostro tempo.

Nata nel Kerala nel 1954 in una famiglia cristiana di umilissime origini, entrata giovanissima tra le suore Clarisse francescane, suor Rani Maria svolgeva il suo servizio missionario nel villaggio di Udainagar, nella diocesi di Indore. Era infaticabile nel servizio ai più poveri, in particolare quelli delle popolazioni tribali. Ma era anche molto lungimirante: cercava di scongiurare la perdita delle terre da parte dei piccoli contadini attraverso il microcredito e altre forme di autoaiuto, coinvolgendo i panchayat (i consigli di villaggio) nella difesa dei diritti dei più poveri. Questo suo impegno, però, dava fastidio agli usurai e ai grandi proprietari terrieri locali che cominciarono ad accusarla di proselitismo. Finché il 25 febbraio 1995, mentre su un autobus si stava dirigendo a Bhopal, suor Rami Maria venne uccisa davanti a tutti in maniera molto cruenta da Samandar Singh, un killer assoldato dai potentati locali.

Il riconoscimento del suo martirio è un fatto molto significativo nell’India di oggi: quello dei contadini messi fuori mercato dal cambiamento climatico e dalle trasformazioni economiche è un grande dramma che attraversa il subcontinente. Sommersi dai debiti sono costretti a vendere le terre e molto spesso finiscono per suicidarsi. Uno studio della London School of Economics ha stimato che tra il 1995 al 2012 si siano suicidati circa 285 mila agricoltori in India: gli anni peggiori sarebbero stati il 2003-2004 e il 2009, periodi in cui si è verificata una forte siccità e di conseguenza il raccolto è stato pessimo.

Significativo nella storia di suor Rani Maria anche la vicenda umana del suo assassino Samandar Singh. La sorella della sua vittima, anche lei una religiosa, lo ha voluto infatti incontrare in carcere e questo gesto ha cambiato il suo cuore: come suor Selmy stessa ha raccontato l’anno scorso in questa bella intervista ad AsiaNews «oggi vive a circa 30 km dal nostro convento. Tra di noi c’è una relazione spirituale. Egli viene spesso a farci visita, e ogni anno nel giorno dell’anniversario della morte di sister Rani rende omaggio sulla sua tomba e offre il grano del suo campo come simbolo di una vita rinnovata. Questo è il modo in cui egli proclama la misericordia di Dio». Proprio in questi Singh è stato intervistato sulla beatificazione della suora da lui uccisa: «Quanto è accaduto è accduto – ha commentato -. Sono triste e dispiaciuto per quanto ho fatto. Ma adesso sono felice che il mondo riconosca e onori sister Rani».

La storia di Samandar Singh è raccontata nel documentario The Heart of a Murderer realizzato dalla regista Catherine McGilvray. Guarda qui sotto un trailer di questo documentario