Mentre gli occhi del mondo sono puntati su Gaza, il conflitto in Myanmar sta conoscendo una nuova recrudescenza. Per questo il Pime, che è storicamente molto legato a questo Paese, chiede di pregare per la pace e per le popolazioni che stanno vivendo indicibili sofferenze
Cari confratelli,
vi raggiungiamo con questo messaggio per chiedervi di continuare a pregare per il caro e martoriato Myanmar.
Anche questa è una delle tante guerre civili dimenticate da molti ma non da noi per la storia passata e attuale del nostro Istituto in quel Paese, per la profonda relazione con le Chiese locali e per tutta la gente che ha voluto e vuole bene ai Missionari del Pime.
Le notizie che arrivano dal Myanmar sono molto preoccupanti. Bombardamenti continui su villaggi e città, gente in fuga dalle proprie case, rapimenti e tutti gli orrori che una guerra porta in sé.
Continuiamo a pregare incessantemente per la pace senza stancarci di bussare, con spirito umile e insistente, alla porta sempre aperta del cuore di Dio e alle porte degli uomini. Chiediamo che si aprano vie di pace per il popolo del Myanmar e lo facciamo elevando la nostra fiduciosa preghiera a Dio Padre che sempre ascolta il grido angosciato dei suoi figli.
In particolare vogliamo ricordare nella preghiera i familiari dei nostri confratelli del Myanmar che vivono di persona questa triste situazione.
La Direzione Generale del Pime
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PER APPROFONDIRE
L’agenzia del Pime AsiaNews copre costantemente l’evoluzione delle drammatiche vicende del Myanmar, le gravi violazioni dei diritti umani e la lotta delle popolazioni tribali