India vieta pubblicità on line dei test sul sesso del nascituro

India vieta pubblicità on line dei test sul sesso del nascituro

La Corte Suprema di New Delhi ha imposto ai motori di ricerca di bloccare gli annunci. Per combattere la piaga dell’aborto selettivo questi test dal 1994 sono ufficialmente vietati nel Paese, ma proseguono sottobanco. E ogni 1000 maschi nascono ancora solo 914 bambine

 

Google, Yahoo e Microsoft in India dovranno bloccare la pubblicità dei test pre-natali per la determinazione del sesso del nascituro. A stabilirlo è una sentenza della Corte Suprema di New Delhi in forza della quale i tre motori di ricerca sui loro algoritmi bloccheranno 22 parole chiave che sono collegate a questo tipo di pratiche. la mancata ottemperanza all’ingiunzione comporterebbe per le tre società l’impossibilità di continuare a operare nel Paese.

Il provvedimento è legato alla piaga dell’aborto selettivo, che continua ad affliggere duramente l’India, dove per ragioni culturali troppe famiglie cercano di evitare la nascita di una bambina. E oggi la tecnologia offre molte più possibilità di ieri per porre in atto questa terribile realtà. Le cifre parlano chiaro: nel 1961 in India ogni 1000 maschi nascevano 976 bambine; i dati dell’ultimo censimento –  che risale al 2011 – dicono invece che attualmente ogni 1000 neonati maschi nascono solo 914 bambine.

Per cercare di frenare questa selezione le autorità di new Delhi nel 1994 hanno ufficialmente posto fuorilegge la diagnosi pre-natale del sesso del nascituro; ma molti genitori continuano comunque a praticarla illegalmente, grazie a molte cliniche compiacenti. E fino a oggi era facilissimo trovarle: bastava digitare su un motore di ricerca su internet e apparivano subito una valanga di inserzioni pubblicitarie. Con questa decisione della Corte Suprema non sarà più possibile e – viceversa – comparirà un avviso che specificherà che questo tipo di test è illegale in India.