Nel 2018 il progetto di solidarietà legato all’abbonamento a Mondo e Missione andrà a favore di padre Massimo Bolgan, missionario del Pime in Thailandia tra le tribù dei monti.
«Sono arrivato in Thailandia la prima volta 18 anni fa e mi accorgo che in me sono cambiate molte cose da allora. Come se anche la mia vocazione missionaria fosse cresciuta nel tempo… un bambino che cresce e che dopo un po’ di anni fatichi a dire che sia la stessa persona». Padre Massimo Bolgan, 50 anni, veneto di Salzano, è tornato a Fang, nell’estremo Nord della Thailandia, dopo «quattro anni di animazione missionaria vissuti nella stupenda provincia di Catania».
Alla sua missione fra le tribù dei monti abbiamo deciso di devolvere quest’anno il ricavato del progetto di solidarietà legato agli abbonamenti a Mondo e Missione. Padre Massimo è responsabile pastorale a Fang, una cittadina situata nell’estremo Nord della Thailandia, proprio sul confine con il Myanmar. È una zona montuosa in cui vivono tribù nomadi e seminomadi appartenenti a diverse minoranze etniche, che vivono in un contesto di povertà e isolamento, sia sociale che geografico. I bambini dei villaggi tribali hanno poche possibilità di frequentare la scuola, e la parrocchia di Fang ospita in due ostelli lontani tra loro circa cento chilometri, uno a Fang e uno a Ban Thoet Thai, più di 120 ragazzi appartenenti a famiglie povere che non potrebbero garantire loro l’istruzione necessaria. Padre Massimo collabora con padre Marco Ribolini del Pime, responsabile della zona pastorale di Ban Thoet Thai. «La nostra missione copre una zona molto vasta, con più di 40 villaggi di tre etnie diverse», racconta. «A Fang c’è anche padre Giovanni Zimbaldi che ha raggiunto la bellezza di 88 anni. È lui che ha iniziato questa missione più di 40 anni fa e ora, non riuscendo più per l’età a visitare i villaggi, ci rallegra con la sua presenza e ci accompagna con la preghiera».
La vocazione di padre Bolgan è nata «all’epoca della quarta elementare, quando mio zio, padre Vittorio, missionario del Pime, è tornato dalla sua missione in Brasile per dedicarsi alle vocazioni missionarie della diocesi di Treviso». «È venuto subito a casa mia per salutarci e sono stato colpito molto dalla sua figura imponente e dai suoi racconti avventurosi» racconta padre Massimo. «Non so dire con esattezza in che momento preciso ho scoperto la mia vocazione missionaria… è stato come un mettere a fuoco sempre più un’immagine che era da sempre davanti a me. Non posso negare comunque che l’episodio che ha segnato fortemente il mio cammino è stata la morte prematura di padre Vittorio appena pochi mesi dopo la mia entrata in seminario in prima media. È come se mi avesse affidato il suo testimone e mi avesse detto che la vocazione missionaria è una chiamata ad offrire se stessi perché Gesù possa raggiungere il cuore di ogni uomo».
«E, come per magia, eccomi ora qui, a 50 anni, nella mia missione di Fang all’estremo Nord della Thailandia nel mio venticinquesimo anno di Messa», continua padre Massimo. «Mi guardo indietro e mi accorgo che Gesù non ha mai smesso di chiamarmi e l’ha fatto attraverso tutte le persone che ho incontrato nella mia vita, a partire ovviamente dai miei genitori, fino ai 63 bambini che vivono con me e che proprio questa mattina mi hanno salutato prima di andare a casa per le vacanze. Ogni loro sguardo è come lo sguardo di Gesù (Mc 10,21) che da solo dà senso alla mia scelta e che è l’unica cosa veramente importante che posso ridonare e che giustifica il mio essere qui».
Sottoscrivendo un abbonamento a Mondo e Missione per il 2018 come sostenitore si contribuirà all’opera di padre Massimo Bolgan a sostegno dell’istruzione dei ragazzi delle tribù dei monti. È possibile donare anche online tramite il sito del Pime (info qui).