MISSIONE ZAMBOANGA:
La piccola isola di Bohol, di fronte a Cebu, famosa per le sue bellezze naturali, è forse l’esempio più tipico dell’ ospitalità filippina
In Oriente c’è un valore che accomuna ricchi e poveri, culture e religioni diverse: l’ospitalità. Non si tratta solo di una tradizione, ma di un dovere che ha a che fare con la sacralità dei gesti quotidiani. Le Filippine non sono da meno. Anche ai nostri giorni la famiglia più povera non rifiuta di ospitare parenti, amici o anche solo conoscenti, per pochi giorni o intere settimane. Un pasto o un semplice bicchiere d’acqua non si rifiutano mai ad un passante, anche se sconosciuto.
Ciò è più evidente e gioioso durante le feste di paese. Nei giorni precedenti, ogni famiglia si prepara perché nel giorno di festa non venga a mancare il cibo migliore e abbondante, sia per la propria famiglia che per le persone che verranno a far visita. Alcune famiglie comprano un maialino da allevare in modo che sia grosso a sufficienza per il giorno della festa, così da poter preparare i vari piatti della tradizione. Non manca chi, pur di fare bella figura, prende in prestito soldi o impegna gioielli per avere soldi da spendere nei preparativi. La più grande gioia di una famiglia, specie della padrona di casa, alla sera della festa, sarà quella di poter dire con orgoglio: «Tutto il cibo che abbiamo preparato è finito e non è avanzato niente. Quest’anno i nostri ospiti sono stati molti di più dell’anno scorso».
La piccola isola di Bohol, di fronte a Cebu, famosa per le sue bellezze naturali, è forse l’esempio più tipico di questa ospitalità filippina. Composta da 31 villaggi, durante i secoli si è organizzata in modo che la festa di ciascuna comunità capiti in una data diversa del mese di maggio. Così i visitatori, specialmente i poveri, possono passare da un villaggio all’altro sicuri di poter trovare in qualche famiglia del cibo per rifocillarsi e celebrare, e una panca per riposare e riprendere forza per festeggiare il giorno seguente nel villaggio vicino.