Ci sono aree del mondo dove il morbillo è ancora tremendamente diffuso. E quando il pregiudizio nei confronti dei vaccini si fa strada anche lì diventa ancora più pericoloso. È quanto sta accadendo in queste ore nelle Filippine a causa di un’epidemia. E anche la Chiesa ha lanciato un appello: vaccinate i bambini
Centotrenta persone (in maggioranza bambini) morte nelle ultime settimane a causa di un’epidemia di morbillo. È il bilancio pesante che arriva dalle Filippine, alle prese con un’ondata anomala di contagi in un Paese dove nelle aree periferiche il morbillo resta già di suo una malattia molto insidiosa. Secondo i dati diffusi dalle autorità filippine, sono circa 8400 le persone contagiate questa settimana. Ma la causa di questa impennata sarebbe da ricercare anche qui nella crescita della diffidenza della popolazione nei confronti dei vaccini. Secondo quanto riferisce l’agenzia Ucanews ad alimentare le paure della gente sarebbe stato un programma anti-dengue bloccato dal governo per la morte di alcuni bambini associata alla somministrazione del vaccino. Ma la mancanza di chiarezza ha diffuso un timore generalizzato su tutti i vaccini con effetti molto pericolosi.
La Chiesa, preoccupata per quanto sta succedendo, si sta mobilitando per promuovere una corretta informazione sui vaccini. Il vescovo di Caceres, mons. Rolando Tria Tirona, ha inviato una lettera pastorale alla sua diocesi in cui chiede ai genitori di portare i figli nei centri sanitari locali affinché vengano vaccinati. “Non lasciamo che le paure infondate nei confronti dei vaccini affliggano le vite dei nostri figli”, ha affermato il prelato. Il vescovo si è poi rivolato alle autorità e alle ong invitandole a “lavorare mano nella mano nella lotta per contenere e sradicare l’epidemia di morbillo”. Ha poi espresso il suo rammarico per la morte di così tanti bambini, provenienti per la maggior parte da famiglie delle comunità più indigenti.
Da parte sue padre Dan Vincente Cancino, segretario esecutivo della Commissione episcopale per l’assistenza sanitaria, ha assicurato che gli operatori sanitari hanno aiutato a diffondere le corrette informazioni riguardo alle vaccinazioni nelle aree colpite dall’epidemia.
Anche il segretario alla salute delle Filippine Francisco Dunque III si è unito alle dichiarazioni, affermando che con una campagna di immunizzazione il suo dipartimento potrebbe contenere l’epidemia per il mese di aprile. «Nessun se, nessun ma, nessuna condizione… Bisogna solo portare i propri figli (a vaccinare ndr) e avere fiducia che i vaccini li salveranno».