Pioniere del dialogo con la Cina, padre Lazzarotto ha dedicato l’intera vita a questo Paese e ai cristiani cinesi. E all’età di 97 anni, festeggia il 75° di ordinazione sacerdotale, con spirito di fede e con tanti amici che lo ricordano in tutte le parti del mondo
Il 22 dicembre è il 75° anniversario di ordinazione presbiterale di padre Angelo S. Lazzarotto, missionario del Pime, classe 1925. Un traguardo davvero notevole e non frequente. Tanti amici ed estimatori in Italia, Cina e in altri Paesi del mondo, gli hanno fatto giungere i loro auguri. Sono numerose infatti le persone che continuano a rivolgergli un pensiero grato soprattutto per l’enorme e inestimabile lavoro che ha portato avanti con passione e dedizione nel corso di tutta la sua lunga vita in favore dei cristiani in Cina.
«La mia scelta missionaria – ricorda padre Angelo che è nato a Falzé di Piave, in provincia di Treviso, diocesi di Veneto Veneto – è maturata mentre frequentavo il ginnasio di Conegliano Veneto. Vivevo con entusiasmo l’impegno nell’Azione Cattolica. Leggevamo dei tragici eventi della guerra civile in Spagna, con i tanti martiri. Ne rimanevo colpito, come pure ricordo le coraggiose denunce del professore di religione con le discriminazioni razziali di Mussolini».
Nel giugno del 1940 è entrato nel seminario del Pime di Treviso per realizzare la sua vocazione. Ha frequentato il triennio liceale presso il Pime di Genova, dove tra i formatori c’era anche padre Attilio Garré, missionario in Cina: un incontrò che ha segnato la vita di padre Angelo, e lo ha introdotto alla nazione cinese: «Ricordo anche le periodiche visite del superiore generale, il vescovo Lorenzo M. Balconi, un uomo austero che portava ancora i segni della violenza subita in Cina. Il clima eroico delle missioni ci sembrò normale: inclusi il martirio dei nostri missionari in Cina a Kaifeng e di Weihui nel 1941 e nel 1942».
Dopo essere tornato a Treviso come insegnante nel seminario del Pime, il 22 dicembre 1947, all’età di soli 22 anni e mezzo, viene ordinato dal vescovo Antonio Mantiero. Studia poi teologia della missione a Roma e conosce il movimento dei Focolari, che è stato una fonte di ispirazione spirituale fondamentale per la sua vita.
Padre Lazzarotto è arrivato a Hong Kong dal 1956 e vi ha operato sino al 1965 quando è eletto nella Direzione generale del Pime. A Hong Kong si è impegnato su moltissimi fronti: divenuto direttore del Centro Cattolico, cuore propulsore del cattolicesimo di Hong Kong, ha stretto una forte amicizia con Francis Hsu, il primo vescovo cinese di Hong Kong, grande intellettuale impegnato nell’inculturazione della fede cattolica nella cultura cinese. Inoltre, ha introdotto il movimento dei Focolari nella metropoli asiatica, che ha poi avuto un grande seguito.
Sin dagli anni Settanta, padre Lazzarotto è stato un pioniere dei primi contatti con i cattolici in Cina. Insieme a figure di spicco come il politico milanese Vittorino Colombo e l’intellettuale Franco Demarchi dell’Università di Trento, ha contribuito al ristabilimento del dialogo tra la Chiesa cattolica e il regime cinese. Tornato di nuovo a Hong Kong nel 1980, ha fondato insieme a monsignor John Tong, divenuto poi vescovo e cardinale, e a due missionari americani di MaryKnoll, l’Holy Spirit Study Centre, il Centro studi più documentato sulla Chiesa cattolica in Cina.
Inoltre, è tra i membri della cosiddetta “banda dei quattro”, ovvero di quel gruppetto di missionari-sinologi che dagli anni Ottanta hanno portato avanti – anche qui da pionieri – i contatti con la Chiesa in Cina dopo gli anni bui della persecuzione comunista e della rivoluzione culturale. Gli altri tre sono il belga Jerome Heyndricks dei missionari di Scheut; il francese Jean Charbonnier delle Missioni Estere di Parigi (Mep) e il verbita polacco Roman Malek, deceduto nel 2019.
Fu proprio Roman Malek che suggerì di realizzare, nel 2010, una “Festschrift”, ovvero un volume in onore di padre Lazzarotto, in occasione del suo 85° compleanno. Pubblicato in Germania da Monumenta Serica, include 28 saggi di importanti studiosi internazionali e la tabula gratulatoria firmata da 63 personalità da tutto il mondo. Vi sono elencate anche tutte le sue pubblicazioni che erano allora ben 417. Padre Lazzarotto, tuttavia, missionario instancabile e generoso, ha continuato a pubblicare libri, saggi e articoli, per cui oggi si arriva ragionevolmente a 450 titoli.
Il volume è stato presentato a Milano il 15 maggio 2010, giorno del suo 85° compleanno, con un convegno dedicato a padre Angelo e intitolato “La porta dell’amicizia”. Lazzarotto venne messo idealmente in collegamento con Matteo Ricci, il gesuita fondatore della missione cinese, del quale qualche giorno prima erano stati celebrati i 400 anni della morte a Pechino (11 maggio 1610).
Nel novembre del 2015, l’Università Cattolica di Milano ha conferito a padre Angelo il premio “Matteo Ricci” per il grande contributo al dialogo con il popolo e la cultura cinese. Il gesuita maceratese è stato dichiarato venerabile lo scorso 17 dicembre, un evento che ha certamente portato gioia a Lazzarotto. L’amicizia, tema fondamentale del pensiero e dello stile missionario di oggi, ha caratterizzato la missione di entrambi. Con questo spirito, padre Angelo ha sopportato anche palesi ingiustizie, come il divieto, nel 2011all’età di 86 anni, di entrare in Cina. Sarebbe stata per padre Angelo l’ultima possibilità di visitare un Paese amatissimo. Sopportò con pazienza e spirito di fede, senza venir in nessun modo meno al suo amore e alla sua stima per il popolo cinese.
Ancora oggi, nonostante l’età e la fragilità, padre Angelo rimane lucido e continua ad avere parole di fede e affidamento a quel Signore a cui ha donato la sua intera vita.