Anche in Cambogia proprio alla vigilia di Natale in una delle nostre parrocchie abbiamo ricevuto la visita di alcuni funzionari governativi impegnanti nel censimento dell’area. Per mano di un dittatore o di una qualsiasi compagnia (telefonica) che prepara “le offerte a te dedicate”, il Potere ama contare, controllare, compiacersi dei numeri di cui dispone…
L’impegno educativo fa letteralemente perdere la testa. E «quando avrai perso la testa, come l’ho persa io, dietro poche decine di creature – scriveva don Milani in una lettera a Nadia Neri – troverai Dio come un premio»
Improvvisamente tutti i miei studi, tutta la mia teologia, tutta la mia speranza per Hieng, si riversano e si condensano in quelle parole imparate dalle labbra di mia mamma e dalle suore che mi hanno preparato ai primi sacramenti
Una casa di produzione cinematografica cambogiana sta realizzando una black comedy che vorrebbe prendere di mira quelle migliaia, o forse milioni di cambogiani, ossessionati dai selfie
«Il buddismo in Cambogia non gode di buona salute. È difficile oggi essere monaci, esserlo in modo autentico, perché espone ad una precarietà di vita che in questo mondo moderno diventa sempre più insostenibile, per certi aspetti anacronistica. Eppure, proprio perché sono cristiano, considero “valore” il Dharma e tutte le pratiche dei monaci»
La visita di papa Francesco al piccolo borgo di Barbiana, e l’apertura di una scuola media, qui in Cambogia, in un villaggio sperduto e irrilevante come quel piccolo borgo sul monte Giovi
Perché Dio è così, uno e trino? Perché? Non mi sarei avventurato in acque così profonde se qualche giorno fa il mio padrone di casa, non cristiano, osservandomi appendere una riproduzione della Trinità di Rublev, non mi avesse infastidito con alcune domande