Come dimostra anche la strage di oggi in Egitto, più il terrorismo è tra le priorità nell’agenda dei Grandi e più dilaga in modo capillare, efficace, distruttivo. Perché non si può affrontarlo senza mettere in discussione gli affari che grondano sangue
Il racconto di Saophiep: «In me non c’è la fede e poi forse la vocazione; in me la fede e la vocazione sono un tutt’uno». Questa ragazza che ha studiato nel nostro ostello non mi ha dimostrato niente, ma mi ha mostrato che il Signore è risorto/vivo e attrae, persuade, affascina, chiama anche oggi
Solo papa Francesco poteva permettersi un giudizio così chiaro dicendo quello che nessun giornale nazionale e internazionale avrebbe avuto il coraggio e l’acume di dire
La guerra e la violenza di chicchessia svuota l’anima dei bambini. Che ne è dunque dell’anima dei bambini siriani, iracheni, yemeniti, dei loro occhi “terribilmente vivi, pieni di richiesta, di asserzione”?
La Pasqua di Hieng che dall’Italia è tornato in Cambogia per dare corpo alla resurrezione del suo Paese dopo le piaghe vissute sulla sua pelle al tempo di Pol Pot
Credo sempre di più che il mistero dell’identificazione a Cristo sia l’unica possibilità di un destino buono anche per chi, come Cristo innocente, è vittima della violenza degli uomini. E per questo venerdì prossimo nella nostra Via Crucis qui in Cambogia proveremo a raggiungere altre case…
Di fronte alle vittime innocenti della malattia, allo «sbaglio di Dio». Perché anche là dove non c’è guarigione possa esserci almeno un po’ di comunione
Solo ora, con Sokhoeun, Sim e Kolap, nella mia parrocchia rurale di Pkah Doon in Cambogia posso cominciare a costruire e «il mondo non cessa di essere genesi». Si tratta di una scuola, piccola, perché «small is beautiful»…