Cucina e cappella, in monastero, sono un unico cantiere, sempre aperto dove si impara a «piegare l’indolenza della materia a un disegno di bellezza interiore»
«In quel giorno, / in quell’ora – scrive Pablo Neruda – leverò in alto le braccia / e le mie radici usciranno / a cercare altra terra». Tanto più oggi nel mezzo di una pandemia infinita, tentati di mollare la presa del Cielo
Per chi è familiare con le Missionarie della Carità sa che in ogni loro cappella, ovunque si trovino nel mondo, accanto al Crocifisso, campeggia la scritta “I thirst”, ho sete, secondo quanto raccontato dall’evangelista Giovanni. Quella scritta è diventata per me un vero e proprio koan…
E dunque che ci faccio io, prete, in questo «tuffarsi nella lingua» che è la scuola? L’ho capito ieri grazie a un’intuizione sopraggiunta mentre in moto rientravo a Kompong Cham dal giro delle Messe
Si esalta l’autodeterminazione delle minorenni, con l’accesso alla pillola dei cinque giorni, ma poi si vieta loro un’ora di movida in più? Se ci tieni alla vita e al futuro di un Paese, conta la curva dei contagi, ma conta anche la curva degli aborti
Se la pandemia ha fatto volar via la nostra fede è perché era solo appicciata e non radicata. E allora comprendiamo ancor di più e con animo grato perché in Evangelii Gaudium, io-fede-missione coincidono
Il Covid-19 ci ha abituati a dare i numeri. Vorrei che fossero divulgati dati precisi e con lo stesso zelo, anche su quanto sta accadendo attraverso le pratiche anticoncezionali e più ancora le pratiche abortive
Che ce ne facciamo di questo tipo di sicurezza, se su tutti gli altri fronti, lavoro-scuola-famiglia-viabilità-sanità non-solo-covid, la nostra vita non ha niente di sicuro?