«Lavate i vostri morti» raccomanda la poesia. Da qui si riparte, in questi giorni di primavera. Perché chi sa impreziosire la morte, sa anche impreziosire la vita
Il Covid-19 ha abbassato il tiro e ha cominciato a colpire persone più giovani, poco più che bambini. ci sentiamo poveri e impotenti e la nostra preghiera si riduce allo stesso brusio, alla stessa questua. Di un senso. Di un miracolo che risponda a tanto dolore innocente
Alcuni medici raccontano quanta fatica facciano a dimettere quegli anziani sopravvissuti al virus. I parenti, i figli, a casa non li vogliono. Come se non condividessero più lo stesso sangue
Imperfetti e fragili, eppure riconciliati da Colui che nella Sua Pasqua ha toccato il fondo della nostra natura mortale e ci ha ri-portati definitivamente in Sé, al Padre
Temo un aumento di cause legali contro autorità che si sono mosse in ritardo, medici considerati inadempienti, vicini che sono usciti di casa più di noi… e poi tanta rabbia che rimane inespressa
In Cambogia se non si lavora quest’economia di sussistenza si blocca: nel giro di pochi giorni gran parte della gente non avrà più il denaro per comprare i beni di prima necessità. In Italia alla perdita dei cari e alle ferite alle attività economiche si aggiungono anche le derive nascoste tra le mura di casa