Tra i super ricchi fotografati come ogni anno dalla classifica mondiale stilata da Forbes, ci sono anche 24 milionari africani. Una cifra che farebbe ben sperare in un generale sviluppo del continente ma che – se analizzata – rivela tutt’altra consistenza.
L’8 marzo nel Giardino dei Giusti di Milano verranno piantati sei nuovi alberi con incisi i nomi di altrettante donne coraggiose – per lo più provenienti da Asia, Africa e Medio Oriente – che combattono senza sosta per il riconoscimento dei propri diritti nei loro Paesi. Ecco le loro storie.
Una ricerca di Greenpeace ha appena segnalato che l’India dal 2015 è il primo Paese per inquinamento atmosferico al mondo, con tassi di esposizione alle polveri sottili che superano persino Pechino. E che soprattutto – a differenza di quanto sta avvenendo in Cina – in India continuano a crescere
Oggi una rappresentanza dei donatori di sangue italiani partecipa in piazza San Pietro all’udienza giubilare con papa Francesco: un bel riconoscimento per un’opera pratica di misericordia che, però, è poco diffusa e ancora una questione problematica in molti Paesi del Sud del mondo.
In 500 scuole italiane tra il 22 e 28 febbraio si celebra la seconda Settimana scolastica della cooperazione internazionale: sette giorni di eventi in 15 regioni diverse voluti dal Ministero e da alcune Ong per approfondire temi d’integrazione e di economia globale e dare ai ragazzi gli strumenti per costruire collettività ampie a livello mondiale.
L’ultimo rapporto sulle differenze tra aborigeni e australiani fotografa una situazione di grandi diseguaglianze. Il premier Turnbull ha parlato di «scarto inaccettabile», ma il problema d’integrazione tra le comunità è vecchio quanto la colonizzazione inglese.
Da vent’anni l’oasi storica di Tafilelt nel deserto algerino si è trasformata in un villaggio eco-compatibile. Con pannelli solari, raccolta differenziata e parco naturalistico, l’eco-city del Sahara è ora un modello di città all’avanguardia per l’intero continente africano.
I 52 detenuti morti oggi nella rivolta nel carcere di Topo Chico a Monterrey irrompono drammaticamente nella vigilia dell’arrivo del Papa in Messico. Dove proprio un carcere – quello di Ciudad Juarez, teatro cinque anni fa di un alltro eccidio – mercoledì sarà uno dei luoghi che il Papa visiterà. Volto duro di un Paese segnato da violenza e corruzione