Il Brasile sta attraversando una crisi economica e politica senza precedenti. Ecco, da San Paolo, il clima che si respira alla vigilia delle Olimpiadi.
Sospesa per sei mesi dalle sue funzioni, la presidente paga le contraddizioni del modello sociale promosso dal predecessore Lula, che ha lasciato dietro di sé prezzi altissimi e servizi scadenti
Oggi la commissione ad hoc della Camera dei deputati vota sull’impeachment della presidente Dilma. Entro il 18 ci sarà il voto di tutta la Camera. Una settimana rovente che segnerà le sorti del governo in Brasile, in mezzo a una crisi economica e con le Olimpiadi che inizieranno a Rio tra meno di quattro mesi.
Con la crisi già 5 milioni di brasiliani sono “tornati poveri” nel 2015 e ancora di più potrebbero imitarli nel 2016 se, come pare, la disoccupazione quest’anno arriverà sino al 14%. Con i conti disastrati di oggi, il timore è che il governo Rousseff tagli i sussidi attualmente destinati a 58 milioni di persone
In Brasile le conseguenze di questa “nuova peste” sono terribili, soprattutto per i neonati delle famiglie più umili, che non hanno a disposizione né fognature degne di questo nome né i soldi per potersi comprare spray insetticidi i cui prezzi sono raddoppiati