Gesù che nasce a Natale, pronto a stare nella culla delle nostre confusioni, debolezze, lontananze e starci con ostinazione ma senza disturbare: questo è Dio
La storia della Bibbia è una storia di spostamenti e migrazioni, comincia con Abramo che lascia la sua terra per una terra sconosciuta, Giacobbe che fugge e poi torna, l’esilio babilonese di Israele, Tobia che viaggia durante tutto il racconto, Gesù che nasce “fuori sede” e poi deve fuggire in Egitto
I giovani hanno già lasciato le nostre strutture, quelle che hanno dato la fede alla generazione dei 40-50enni di oggi e quelle precedenti. Loro sono già oltre, stanno percorrendo altre strade. Ci si pone un’alternativa: lasciar perdere le strutture o lasciar perdere i nostri giovani?
Credo sia bello poter guardare il mondo con lo sguardo del Risorto, poterlo riconoscere presente negli angoli più sperduti del globo e alla fine della lettura poter dire: vale sempre la pena annunciare il Vangelo