Secondo la Fao, «oltre 17 milioni di persone» rischiano di morire di fame in Africa orientale. Tra le cause, siccità, guerre e land grabbing. Ma anche il colpevole ritardo dei governi e delle organizzazione umanitarie. Che in Somalia, però, non possono ancora mettere piede
È stata soprannominata la “Erin Brockovich dell’Africa orientale” per le sue battaglie ambientaliste. Più volte arrestata dalle autorità, Phyllis Omido è stata insignita del Goldman Environmental Prize
Chiudere o non chiudere, questo è il dilemma. Sono anni che la decisione di svuotare Dadaab, il più grande campo di rifugiati al mondo, continua a rimbalzare da una parte all’altra senza trovare una soluzione. Un gioco alquanto brutale per gli oltre 300 mila profughi, in maggioranza somali, alcuni dei quali residenti nel campo dal 1992.
È quella raccolta, riciclata e riutilizzata da un giovane imprenditore keniano che ha saputo unire l’attenzione per l’ambiente alla possibilità di fare impresa, realizzando cose utili e dando lavoro ad altre persone
Cresciuto a Nairobi, in uno dei più vasti slum d’Africa, oggi Kennedy Odede è il leader di un’associazione locale che vuole cambiare il volto e la reputazione di Kibera. Dal di dentro
Quello delle tontine è un sistema di credito tradizionale basato sulla fiducia reciproca. In Repubblica Centrafricana, nonostante le pesanti ripercussioni della guerra, ci riprovano ora con una versione “migliorata”. L’esperienza di Grace che potrebbe ispirare anche l’Europa…
Parla da Bangui la deputata Emilie Beatrice Epaye, protagonista del processo di riconciliazione e ricostruzione della Repubblica Centrafricana. Un Paese che ha ancora bisogno di cure costanti per guarire le ferite delle guerra
Valorizzare la cultura dei pigmei nella Repubblica Centrafricana. È questo l’obiettivo di Nganyade Zowe Vahid, giovane architetto, che ha sposato la causa di una delle popolazioni più discriminate e marginalizzate