Il Nepal – che ha registrato un’impennata nei contagi da Covid-19 a causa di provvedimenti tardivi e pellegrinaggi in India per i festeggiamenti religiosi indù – ha imposto un lockdown generale lo scorso 29 aprile. Attualmente i casi positivi sono 10.000 e quasi 400mila quelli totali. A preoccupare è la possibilità che la situazione vada fuori controllo
La prefettura di Miyakojima costretta dalla nuova emergenza Covid-19 a cancellare il passaggio della staffetta con il simbolo dei Giochi, che nonostante le dichiarazioni ufficiali appaiono sempre più in forse. Decisiva il 17 e 18 maggio la visita in Giappone del presidente del Cio Thomas Bach
In Occidente si fatica a comprendere quanto sta accadendo a New Delhi: la nuova ondata della pandemia sta assumendo proporzioni che sono quelle di un Paese da quasi 1,4 miliardi di abitanti. E da Mumbai si è estesa a tutto il subcontinente. Con ripercussioni anche internazionali per via del blocco delle esportazioni di vaccini per i Paesi del Sud del mondo, che dall’India avrebbero dovuto rifornirsi secondo il programma Covax
A due mesi dal Golpe dei militari sono già quasi 600 i morti causati dalla repressione e 3000 gli arresti. I social network sempre più centrali nella protesta, ma anche il regime ha la sua macchina di propaganda. Come non lasciar cadere il grido di libertà che giunge da questo Paese? Ne parliamo domani sera in streaming con Cecilia Brighi, segretario generale dell’Associazione Italia-Birmania, e Tin Ni Ni Htet, testimone birmana che vive in Italia
Dhaka sta tenendo in questi giorni le celebrazioni per i 50 anni dalla guerra di indipendenza dal Pakistan. Un conflitto ancora cruciale per capire anche le ferite che tuttora segnano la vita del Paese
Hanno ripreso vigore le manifestazioni che chiedono la riscrittura della Costituzione imposta dopo il golpe del 2014, l’uscita di scena dei militari dal governo e una revisione dell’istituzione monarchica che troppo spesso si è appoggiata sull’esercito. E quanto sta accadendo a Yangon incoraggia ulteriormente le proteste
Il 2 marzo tre giornaliste dell’emittente afghana Enikass Tv sono state assassinate a Jalalabad, nell’Afghanistan orientale. L’Afghan Journalists Safety Committee conferma che il Paese è tra i più pericolosi al mondo per gli operatori dell’informazione: almeno nove i giornalisti uccisi dall’inizio dei colloqui di pace con i Talebani
Lo Stato più popoloso dell’India si è aggiunto alla lista degli Stati indiani in cui è in vigore il provvedimento ritenuto dai fondamentalisti indù una bandiera per la difesa della propria identità contro cristiani e musulmani. Il vescovo di Lucknow: «A farne le spese saranno come sempre i gruppi minoritari»