La lettera aperta di padre Peter Geremia, missionario del Pime, al presidente filippino che ha scelto le maniere forti per la guerra alla droga: «Liberiamo dalla schiavitù della droga e della corruzione; ma evitiamo di diventare noi stessi dipendenti dalla droga della violenza»
Il britannico Andy Hall aveva denunciato lo sfruttamento della manodopera nell’industria della lavorazione della frutta, in buona parte destinata all’esportazione verso l’Europa. La giustizia thailandese, dopo una denuncia del colosso locale National Fruit, l’ha condannato per diffamazione e reati informatici
Fa discutere una sentenza della Corte suprema indiana che – ribaltando un verdetto dell’Alta Corte del Gujarat – estende anche alle caste elevate le quote garantite ai gruppi svantaggiati per l’accesso all’istruzione. Ennesimo esempio dell’incredibile capacità del sistema castale di riprodursi e di riprodurre la sua necessità.
Mentre nella grande metropoli asiatica è in corso il Consiglio Plenario del Pime, il superiore locale padre Giorgio Pasini racconta la presenza dei missionari oggi a Hong Kong: «Famiglia, invecchiamento della popolazione, nuove povertà nascoste le nuove sfide pastorali»
È caccia ai responsabili dell’attentato dinamitardo che venerdì 2 settembre ha provocato 14 morti e 67 feriti nella grande città meridionale filippina di Davao.
Alla vigilia delle elezioni per il rinnovo dell’Assemblea legislativa della città – in programma domenica 4 – l’analisi di Lee Cheuk-yan, leader storico del movimento democratico. «Pechino ha fatto solo promesse. A questo punto la mia generazione si sente dire dai giovani che ha fallito e non sta assicurando a Hong Kong un futuro di prosperità e di libertà»
Riuniti i rappresentanti di numerose etnie come i Karen, i Kachin, gli Shan, i Wa, i Kayah, scettiche in maggioranza ma disponibili a cessare le ostilità in cambio di un sistema federale che garantisca sicurezza e diritti. Ma non ci sono comunque i Rohingya
Il vescovo emerito di Hong Kong: «Non ci sono né lo spazio né le condizioni per un accordo favorevole alla Chiesa. Ma siccome il tempo del dibattito è esaurito non rimangono che l’obbedienza al Papa e la propria coscienza personale»