La testimonianza di un operatore umanitario da Yangon: «Gli amici che scendono in piazza a manifestare mi dicono: “Non possiamo tornare indietro, siamo pronti a morire per i nostri figli”. Ma quante responsabilità internazionali per la debolezza in cui il Paese si trova ad affrontare questa prova»
Anche lontano dalla capitale, le minoranze si stanno unendo alle manifestazioni contro il golpe con le loro bandiere, i loro slogan, la varietà di idiomi e costumi. Shan, Karen, Kachin, Kayah, Wa hanno rispedito al mittente l’improbabile «offensiva del sorriso» del generale Min Aung Hlain scegliendo di stare dalla parte di Aung San Suu Kyi
Nell’odierna Giornata mondiale del malato papa Francesco invita a mettere al centro la fiducia nella cura della salute. Un esempio di questo stile è il progetto che la Fondazione Pime sostiene nella missione di Kodbir: un modello di sviluppo sanitario territoriale a beneficio della minoranza etnica santal e della maggioranza bengalese
Proprio mentre intorno a Marte in queste ore si intrecciano missioni degli Emirati Arati, della Cina e degli Stati Uniti, il tempio Daigoji di Kyoto ha annunciato che nel 2023 manderà in orbita un «tempio spaziale» da cui invocare la pace su tutta la Terra
A due giorni dal golpe – mentre nella notte di Yangon la protesta prova a farsi sentire e i militari confermano il carcere per Aung San Suu Kyi – il Consiglio ecumenico delle Chiese e la Conferenza dei cristiani dell’Asia inviano un messaggio alle Chiese locali: «I diritti umani e le libertà di tutti i cittadini del Myanmar siano pienamente rispettate e protette»
Padre Gian Paolo Gualzetti, missionario del Pime in Bangladesh, racconta una storia quotidiana di accoglienza in missione. E di legami che anche a distanza restano saldi nel tempo
La denuncia dell’autrice del best-seller «Il dio delle piccole cose» contro la legge anti-conversione dell’Uttar Pradesh: «Se Madre Teresa oggi fosse viva a causa dei provvedimenti voluti dagli estremisti indù si troverebbe in carcere»
A dieci anni di distanza migliaia di persone continuano a soffrire le conseguenze del terremoto e dello tsunami che ne seguì: un’onda alta decine di metri che portò all’esplosione di un reattore nucleare