Lo scorso primo luglio è stato celebrato il ventesimo anniversario del ritorno di Hong Kong alla Cina. Molte ombre incombono sul futuro della metropoli che perde sempre di più democrazia e libertà
Il grande gigante asiatico sta eleggendo il suo presidente e i due principali candidati sono due «fuori casta». Ma è una scelta figlia più dell’opportunismo politico che di una vera svolta in un Paese che pretende di tenere insieme sviluppo e antiche discriminazioni
Con la vittoria alle presidenziali dell’uomo d’affari e lottatore di judo Khaltmaa Battulga si apre una fase di incertezza. Con la Cina che punta alle risorse del vasto territorio vicino.
Durante una veglia di preghiera il cardinale – arcivescovo emerito di Hong Kong – ha inviato un messaggio al dissidente cinese gravemente malato a cui Pechino impedisce di andare all’estero per curarsi
«Il buddismo in Cambogia non gode di buona salute. È difficile oggi essere monaci, esserlo in modo autentico, perché espone ad una precarietà di vita che in questo mondo moderno diventa sempre più insostenibile, per certi aspetti anacronistica. Eppure, proprio perché sono cristiano, considero “valore” il Dharma e tutte le pratiche dei monaci»