L’omelia del patriarca latino di Gerusalemme nella veglia di Pentecoste presieduta nella chiesa più vicina a Sheikh Jarrah, a poche ore da un cessate il fuoco che non ha spento gli odi di questi drammatici giorni: «Non bastano gli incontri interreligiosi: impegniamoci perché nelle nostre scuole, nelle nostre istituzioni, nei media, nella politica, nei luoghi di culto risuonino il nome di Dio, di fratello e di compagno di vita»
Mentre da dieci giorni il conflitto semina morte e distruzione tra la Striscia di Gaza e Israele, un gesto semina speranza. La famiglia di Yigal Yehoshua – 56enne ebreo, vittima delle violenze a Lod – ha accettato la donazione di un organo che ha portato nuova vita ad una donna araba. “Questo rene ebreo ora è parte di me”, ha raccontato
Il claun “il Pimpa” – che porta i suoi spettacoli di magia nelle terre del Medio Oriente disastrate dalle guerre – è a Mosul per riaccendere il sorriso sui volti dei bambini. Ma nella distruzione quotidiana “sono i bambini a salvarmi la vita”, racconta
Nel contesto delle restrizioni imposte dal coronavirus ai pellegrinaggi alla Mecca, la Pietra Nera – l’antica roccia posta dal profeta Maometto e simbolo sacro per l’Islam – è ora visibile in un’ immagine ad alta risoluzione da 49mila pixel grazie al potere della tecnologia
Simboli religiosi branditi come trofei. Insieme alla pretesa di risolvere con una disputa giudiziaria sulla proprietà di alcune case le ferite lasciate aperte a Gerusalemme dalle guerre del Novecento. C’è ancora una volta lo sguardo chiuso sull’identità dell’altro dietro all’alta tensione che nelle ultime ore è di nuovo sfociata in violenza nella Città Santa
L’Oktoberfest – simbolo e tradizione della città tedesca di Monaco – anche quest’anno non si svolgerà a causa della pandemia. Tuttavia, gli Emirati Arabi stanno organizzando il “Dubai Oktoberfest” per il prossimo autunno
Allo scoppio della guerra il medico cristiano Nabil Antaki decise di rimanere in Siria e guidare un gruppo di volontari in prima linea tra i più bisognosi. Oggi dice: «Togliete le sanzioni che ci affamano»
Con il prossimo ritiro delle forze straniere in Afghanistan entro l’11 settembre, Zebulon Simentov – l’ultimo ebreo del Paese – teme il ritorno dei talebani ed è pronto a partire per Israele: “Ho perso la fiducia nell’Afghanistan… non c’è più vita qui”