Missionario del Pime è morto a 77 anni a Dhaka per le conseguenze del Covid. Nel Paese dal 1972 aveva fatto crescere tra i tribali le “Credit Unions”, cooperative di credito grazie alle quali molte famiglie povere sono riuscite ad avviare una piccola attività, comprare casa o pagare gli studi superiori ai figli
Nel 1990 erano state le suore di Madre Teresa a ottenere che potesse risiedere con loro per celebrare la Messa. Missionario del Pime, appena arrivato scriveva: “Tutta la Cambogia è stata ridotta a un campo di lavori forzati”. Per 30 anni ha accompagnato la rinascita della piccola Chiesa locale
Il Pime piange la morte di padre Adolfo L’Imperio, missionario per cinquant’anni in Bangladesh, scomparso a 91 anni nella casa dei missionari anziani a Rancio di Lecco. Rimasto in missione fino a soli due anni fa aveva messo a disposizione l’esperienza di perito tecnico per realizzare scuole, chiese, dispensari. Ma la sua “costruzione” più bella sono state le relazioni con i poveri, gli ammalati e i ragazzi a Dhanjuri
La pandemia ha impedito in questi mesi a due seminaristi del Pime del Bangladesh di aggregarsi al seminario di Monza. Ma a Dhaka hanno vissuto comunque l’anno di spiritualità e compiuto il primo passo solenne, manifestando pubblicamente la propria volontà di diventare missionari a vita. Padre Franco Cagnasso racconta le storie di questi due giovani
I nuovi missionari del Pime di quest’anno – che saranno ordinati in parte sabato 12 in Duomo a Milano e in parte nelle proprie diocesi – vengono tutti da Africa, Sudamerica e Asia: due, originari del Myanmar, sono destinati alla Cina. Ci raccontano le loro storie, in attesa di partire
Il Pime piange a Tokyo la scomparsa di padre Vincenzo Pascale, missionario di origini lucane per più di quarant’anni donato all’Asia. Ai giovani missionari raccomandava: “Cercate di cogliere anche gli aspetti apparentemente marginali di una cultura. Il più delle volte è lì che si gioca la missione”
Nella solennità di Pentecoste nel suo seminario in Camerun il Pime ha celebrato la promessa di aggregazione al’istituto e di ammissione al diaconato e al presbiterio di alcuni seminaristi