Dopo l’intrervento del cardinale Pietro Parolin, la Caritas ha ospitato un evento in cui sono risuonate le voci del Sud globale: «Bisogna assicurare un esito giusto sulla questione della finanza climatica, per rafforzare e promuovere lo sviluppo sostenibile. Il tempo di agire è adesso»
Cura dell’ambiente per il benessere di tutti, ma anche attenzione ai più fragili e marginalizzati. Papa Francesco, in Papua Nuova Guinea parla di coraggio, bellezza e speranza, incontrando la Chiesa locale, ma anche i bambini di strada e le persone con disabilità. E poi invita tutti ad andare nelle periferie. Cosa che lui stesso farà, recandosi a Vanimo, al confine con l’Indonesia, una delle zone più remote e abbandonate del Paese. Ascolta qui la quinta puntata di “Frontiere di speranza”
Nella squadra olimpica dei rifugiati, ci sono anche due giovani iraniani, Iman Mahdavi e Hadi Tiranvalipour, che in Italia hanno trovato una patria di adozione. E la possibilità di allenarsi per arrivare alle Olimpiadi
L’oasi nel Sahara, circondata da una natura rigogliosa, ha una lunghissima storia e una cultura unica, dovuta al suo isolamento. Per anni meta di nicchia, oggi sta diventando popolare, tra benefici e qualche rischio
Nonostante la guerra, continua a essere attivo il laboratorio di produzione di ostie della parrocchia della Sacra Famiglia di Gaza, avviato nel 2020 grazie Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti. «È un segno di speranza, un filo di luce che non si arrende», dice il presidente Arnoldo Mosca Mondadori
Dodici mesi di elezioni cruciali da Taiwan agli Stati Uniti, passando per India, Messico e Regno Unito. A settembre le Nazioni Unite faranno il punto sugli Obiettivi di sviluppo. Il 18 maggio a Verona l’Arena di pace con papa Francesco. Per la Fao sarà l’anno internazionale dedicato a cammelli, lama e alpaca, animali fondamentali per la sopravvivenza di milioni di persone nelle aree aride e montuose
Otto anni dopo la “Laudato Si'”, diffusa oggi l’esortazione apostolica del pontefice che rimprovera la mancanza di coraggio nell’affrontare un problema che pesa soprattutto sulle spalle dei poveri. La denuncia del “paradigma tecnocratico” che si fa sempre più pericoloso e di un multilateralismo vuoto, bloccato dagli interessi dei più forti. L’appello alla COP28 di Dubai: si arrivi a decisioni efficienti, vincolanti e facilmente verificabili