Dal Botswana al Tajikistan: gli ultimi Paesi (ufficialmente) senza Coronavirus

Dal Botswana al Tajikistan: gli ultimi Paesi (ufficialmente) senza Coronavirus

La mappa dell’Oms aggiornata a ieri registra almeno un caso di Covid 19 in ben 196 tra Paesi e territori. A restare fuori dalla statistica solo nazioni dove i servizi sanitari sono alle prese con la guerra come accade nello Yemen, regimi come la Corea del Nord e una situazione un po’ particolare in Asia Centrale…

 

Lo ripetiamo ormai da giorni: il Coronavirus è arrivato in tutto il mondo. E che non sia solo un modo di dire un po’ sbrigativo lo testimonia la mappa che l’Oms tiene aggiornata sui casi di Covid19 a livello globale. A ieri sera i Paesi in cui è stato rintracciato almeno un caso di infezione dovuta alla pandemia erano 196: significa praticamente tutti. Sono segnalati contagi persino in Groenlandia e in alcune isole dell’Oceano Pacifico. All’appello mancano solo una manciata di nazioni, ma per ragioni che molto probabilmente hanno più a che fare con la difficoltà di diagnosticare il Coronavirus che con una reale assenza.

Per esempio ufficialmente il Covid19 non è presente nello Yemen, Paese dal 2015 teatro di una sanguinosa guerra civile che ha prodotto decine di migliaia di morti. È difficile però pensare a test con i tamponi in una realtà dove si soffre la fame e mancano i servizi sanitari anche più elementari. Va aggiunto che negli ultimi giorni nelle statistiche dell’Oms sul Coronavirus sono comunque entrati Paesi come la Libia e la Siria, che sappiamo attraversati da altri conflitti ma con una presenza sul campo di organizzazioni internazionali di assistenza che nello Yemen semplicemente non esiste.

Non ci sono casi di Coronavirus registrati nemmeno in Sierra Leone. Anche in questo caso però la presenza di malati da Covid19 in territori confinanti fa temere che il motivo possa essere quello della mancanza di strutture sanitarie adeguate per individuare in maniera tempestiva i primi focolai della malattia piuttosto che una reale assenza. Sempre in Africa l’epidemia non è stata ancora registrata ufficialmente in Sud Sudan – altro Paese attraversato da un lungo conflitto – ma anche in Botswana, che pure confina con il Sudafrica, dove al momento si concentra il numero maggiore di casi africani.

Discorso a parte per i regimi che per ragioni politiche molto probabilmente nascondono i numeri del contagio: è il caso della Corea del Nord, che tuttora non ha comunicato ufficialmente alcun contagio da Coronavirus, anche se sono pochi a crederci. In particolare alcuni giorni fa era trapelata la notizia di numerose morti tra militari dell’esercito di Pyongyang, non confermata però dalle autorità.

Infine da segnalare il caso singolare delle repubbliche caucasiche del Turkmenistan e del Tajikistan, anch’esse finora senza casi dichiarati di Coronavirus. Qui a giocare a favore è anche la bassa densità di abitanti: il Turkmenistan, per esempio, ne ha appena 10 per chilometro quadrato; ma è pur sempre uno Stato che confina con l’Iran, uno dei Paesi più colpiti dal virus. Per questo le autorità di Ashgabat hanno comunque severamente ristretto gli spostamenti.

Non così invece il Tajikistan, che al contrario sta facendo un punto d’orgoglio nazionale il fatto di non avere contagi da Covid19 ufficialmente registrati. «Tenere le case pulite e osservare gli standard sanitari è una delle migliori qualità del nostro popolo; la nostra salute è nelle nostre mani», si è avventurato a dichiarare con orgoglio il presidente Emomali Rahmon. Affermazioni che stridono in maniera abbastanza clamorosa con gli allarmi lanciati anche in anni recenti dall’Oms sulla situazione degli ospedali tajiki. Ma Rahmon è andato anche oltre e, forte dell’eccezione Tajikistan, ha pensato bene di festeggiare il Nowruz – l’inizio della primavera, che in Asia Centrale coincide con il capodanno – con una grande celebrazione con coreografie di massa allo stadio di Khujand. Un evento che ha riunito per oltre due ore più di 12 mila persone. Non esattamente il tipo di comportamenti che l’Oms suggerisce per prevenire la diffusione del Coronavirus.