Myanmar, New Humanity apre l’«House of Dreams» per la quarantena

Myanmar, New Humanity apre l’«House of Dreams» per la quarantena

In Myanmar l’emergenza Coronavirus ha il volto di decine di migliaia di lavoratori birmani rientrati dalla Cina e dalla Thailandia. Per la loro quarantena New Humanity ha aperto le porte della sua struttura di Taunggyi

 

Anche il Myanmar sta facendo i conti con l’emergenza Coronavirus. E uno dei problemi più gravi nel Paese è il rientro forzato di decine di migliaia di emigrati, rimasti senza lavoro in Cina e in Thailandia a causa dell’epidemia. Secondo i dati ufficiali del governo nelle ultime due settimane nel Paese ne sono arrivati ben 45.498. Ma a preoccupare è anche la modalità del loro rientro: molte frontiere sono senza controllo per cui non è stato possibile effettuare alcuno screening sulle persone positive al Coronavirus.

In questo contesto di grande preoccupazione il governo di Yangon ha fatto appello per reperire spazi dove mettere in quarantena i possibili contagiati. Una richiesta New Humanity, l’ong legata al Pime che opera nel Paese, non è rimasta insensibile. «Il momento che stiamo vivendo ci chiede molto – spiega lo sfaff locale in una nota pubblicata sul sito di New Humanity – non solo come organizzazione, ma prima di tutto come persone. È troppo presto per fare considerazioni, ma crediamo che il virus stia colpendo non solo i nostri corpi, ma molti livelli della nostra società, del nostro modo di pensare e della stessa nostra fede. I corpi possono essere salvaguardati mantenendo le distanze, ma lo spirito e la mente chiedono prossimità. Per questa ragione abbiamo deciso di aprire l’House of Dreams di Taunggy a questo nuovo bisogno che questa popolazione e chiunque altro sta vivendo: corpi che si ammalano, anime che soffrono la solitudine».

L’House of dreams, la Casa dei sogni, è un luogo dove vengono accolti giovani con problemi di dipendenza per offrire loro un percorso di riabilitazione in vista di un reinserimento lavorativo e sociale. Attualmente i suoi locali a un Taunggy erano vuoti perché durante questo momento dell’anno i ragazzi che hanno completato il percorso tornano ai loro villaggi. Alla fine di aprile sarebbe dovuto partire l’accoglienza di un nuovo gruppo ma proprio la pandemia rende il programma difficilmente praticabile. Di qui la scelta di New Humanity di offrire la propria disponibilità.

I primi ospiti dovrebbero arrivare già durante questa settimana. Nel frattempo New Humanity sta continuando a offrire assistenza ai propri centri per disabili: non essendo più possibile portare avanti le terapie, il sostegno avviene attraverso la fornitura di cibo e materiale per l’igiene. «Siamo molto preoccupati per i villaggi rurali, dove le persone non possono più andare a lavorare o recarsi in città per vendere i loro prodotti – spiega New Humanity -. Il nostro staff nello Shan State si è già organizzato per lasciare rifornimenti all’ingresso dei villaggi, per non lasciare sole le famiglie che sosteniamo nel programma per i disabili. Anche a Yangon andiamo avanti ad aiutare, a distanza, il Centro giovanile con viste più frequenti del medico e la fornitura di materiale medico e per l’igiene».

 

La Fondazione Pime Onlus ha aperto una raccolta fondi d’emergenza per interventi di lotta al Covid19 nei Paesi dove sono presenti i missionari.Per donare, clicca qui: Emergenza Coronavirus nel mondo