Ripetiamo che «nulla sarà più come prima». Ma l’esperienza drammatica del Coronavirus può diventare l’occasione per adottare quello stile di vita più sostenibile e fraterno a cui già l’enciclica «Laudato Sì» ci richiamava? È il tema del nuovo libro di Adriano Sella «Nel domani del virus» che verrà presentato domenica 20 settembre alle 14,30 al Centro Pime di Milano
«Voi sapete che da una crisi come questa non si esce uguali, come prima: si esce o migliori o peggiori. Che abbiamo il coraggio di cambiare, di essere migliori, di essere migliori di prima e poter costruire positivamente la post-crisi della pandemia».
Parlando dell’esperienza della pandemia in queste settimane l’ha ripetuto più volte quest’appello Papa Francesco. Ma dove si annida davvero quella differenza che ci può portare a uscire migliori o peggiori dall’esperienza del Coronavirus? È intorno a questo tema che si gioca il nuovo libro «Nel domani del virus», scritto per le Edizioni San Paolo da Adriano Sella e che verrà presentato domenica 20 settembre alle 14,30 al Centro missionario Pime di Milano (ingresso da via Mosé Bianchi 94) in occasione del Congressino missionario, l’appuntamento di inizio anno al Pime.
Di riflessioni su come stiamo vivendo l’esperienza del Covid ne stanno uscendo tante in queste settimane. Ma questa ha un pregio particolare: mette al centro non tanto il prima o il durante, ma il dopo. E le fa partendo dalle lezioni positive che dovremmo avere imparato in questo tempo difficile, che purtroppo sembra ancora destinato a protrarsi.
«Nel domani del virus» è infatti un libro su che cosa il bene che abbiamo visto all’opera anche in queste giornate terribili – e ce n’è stato davvero tanto – dovrebbe insegnarci su come migliorare i nostri stili di vita. Perché tante sofferenze, tante fatiche che abbiamo sperimentato durante il Covid non nascono dal virus: sono piuttosto la conseguenza di un modo di vivere fondato su scelte sbagliate, i cui frutti dolorosi la pandemia ha reso solo più evidenti.
Ecco allora il tema degli stili di vita al centro di questo libro e dell’esperienza personale di Adriano Sella: laico missionario, ha lavorato per molti anni in Amazzonia, dove è stato coordinatore della Commissione Giustizia e Pace e della Pastorale Sociale della Conferenza Episcopale della Regione Nord II del Brasile. E da quando è rientrato in Italia da Vicenza – dove vive – è stato il promotore della Rete interdiocesana nuovi stili di vita, che in molte Chiese locali da tempo sensibilizza su come i nostri comportamenti quotidiani possono incidere sulla costruzione di un mondo più giusto e in armonia con il creato.
L’idea di Sella è quella che tante proposte a cui fino ad ora abbiamo sempre guardato come semplici «comportamenti virtuosi», ora il dramma della pandemia ce li ha imposti con l’urgenza di una necessità impellente. Spingendoci a riprendere in mano tanti inviti in realtà già contenuti nell’anciclica di Papa Francesco «Laudato Sì».
Nel libro – in una sorta di agenda di un mese ideale – sono prooste 30 azioni, una per ogni giornata. Si parte dalla riflessione sugli aspetti più appariscenti dell’emergenza Covid, come la riscoperta del valore di una vita dai ritmi più lenti oppure la consapevolezza che nel mondo di oggi siamo anche fisicamente interdipendenti rispetto a quanto accade dall’altra parte del mondo. Ma ci si interroga anche sugli aspetti più quotidiani: che cosa resta delle attività manuali a cui ci siamo dedicati nelle giornate del lockdown? E che cosa vuole dire davvero utilizzare le nuove tecnologie per creare relazione tra le persone?
Un gesto al giorno su cui concentrare l’attenzione. Per uscire davvero migliori «nel domani del virus».