Presentato questa mattina “Soul. Festival di spiritualità”, promosso dall’Università Cattolica del Sacro Cuore e dall’Arcidiocesi di Milano. La prima edizione avrà luogo dal 13 al 17 marzo, con una cinquantina di eventi ispirati al tema: “Meraviglia, la vigilia di ogni cosa”
Un Festival all’insegna della spiritualità e della meraviglia. È “Soul”, l’iniziativa promossa dall’Arcidiocesi di Milano e dall’Università Cattolica del Sacro Cuore dal 13 al 17 marzo: 50 incontri e appuntamenti ispirati al tema della “Meraviglia, la vigilia di ogni cosa”, fra lezioni e dialoghi, spettacoli e concerti, performance artistiche, laboratori esperienziali, momenti meditativi, attività per le scuole, in diversi luoghi del capoluogo lombardo.
«Un’iniziativa necessaria – l’ha definita l’assessore alla Cultura del Comune di Milano, Tommaso Sacchi – in una città piena di sollecitazioni che però ha bisogno anche di fermarsi e riflettere su questo nostro tempo». È uno sguardo verso l’alto quello che invece evoca l’arcivescovo di Milano, Mario Delpini, che si ispira alla Madonnina, un simbolo che invita «a guardare oltre, a una meraviglia e a uno stupore che è possibile ritrovare nel silenzio». Il rettore dell’Università Cattolica Franco Anelli sottolinea invece l’importanza di creare «un’occasione di dialogo e confronto e di porsi domande di senso».
I curatori – don Luca Bressan, Armando Bonaiuto, Valeria Cantoni Mamiani e Aurelio Mottola – hanno illustrato il ricco programma, e presentato i numerosissimi ospiti.
«Durante il tempo del Covid-19 – ha fatto notare Aurelio Mottola, direttore editoriale dell’editrice Vita e Pensiero – spesso ci sono mancate le parole sia a livello di coscienza personale che di discorso pubblico». Ecco dunque che questo Festival vuole rimettere in circolo parole, ma anche idee, riflessioni, domande, suggestioni… «È una possibilità per provare a dare risposta a istanze e bisogni che sentiamo emergere in questa città e, allo stesso tempo, un’occasione per dare voce alle molte anime di Milano, facendole incontrare», ha sottolineato don Luca Bressan, vicario episcopale per la cultura della diocesi di Milano.
«C’è una dimensione del logos, della parola, ma anche dell’arte in questo Festival, che infatti sceglie di stare in alcuni luoghi-simbolo di Milano, come le sale in cui è esposta la Pietà Rondanini di Michelangelo al Castello Fsorzesco o il cenacolo vinciano a Santa Maria delle Grazie», ha fatto notare Valeria Cantoni Mamiani, docente di Filosofia. Infine, Armando Bonaiuto ha illustrato il particolare il contributo che porteranno alcuni grandi scrittori da Alessandro Baricco a Tahar Ben Jelloun, contribuendo, pure loro, ad «accendere una scintilla di stupore».