È stato inaugurato ieri, 19 aprile, “CAM – Cultures and Mission”: un luogo aperto alla conoscenza, al dialogo e al confronto, realizzato dall’Istituto Missioni Consolata nella Casa Madre di Torino
Un luogo dedicato al dialogo e alla conoscenza delle civiltà e dei popoli; uno spazio di confronto sulle tematiche dei diritti, della pace, della giustizia e della salvaguardia del creato. Si presenta così il nuovo Polo culturale “CAM – Cultures and Mission“, realizzato dall’Istituto Missioni Consolata e inaugurato ieri a Torino, alla presenza del Superiore generale, padre Stefano Camerlengo, del sindaco Stefano Lo Russo e del vicepresidente del Comitato diritti umani del Consiglio Regionale, Giampiero Leo, oltre che di tutti coloro che – architetti, tecnici, studiosi e ovviamente missionari – hanno realizzato il nuovo allestimento multimediale e l’esposizione di oggetti e testimonianze degli oltre 100 anni di presenza missionaria nel mondo.
«In un certo sento – fa notare padre Camerlengo – si tratta della continuazione di un viaggio, quello che hanno compiuto migliaia di missionari partiti da questa casa. Un viaggio che, oggi, continua anche qui, attraverso oggetti, immagini e filmati che permettono di vivere l’esperienza dell’incontro, del camminare insieme in uno spirito di fraternità e amicizia».
Secondo il sindaco Lo Russo, si tratta di un «laboratorio di inclusione dentro una città che affronta ogni giorno la sfida dell’integrazione, ma anche un laboratorio di consapevolezza specialmente per i giovani, ai quali dobbiamo essere in grado di trasmettere messaggi positivi».
Questo polo culturale è il risultato di un lavoro di tre anni che ha portato, secondo Simona Borrello di Mediacor, cha ne ha curato la progettazione e la realizzazione, alla «riscrittura di una storia che oggi riprende vita in una dimensione multimediale, attualizzando quella che, in fondo, era già la “visione” originaria del fondatore dei missionari della Consolata Giuseppe Allamano, all’inizio del 1900».
«Oltre a essere una testimonianza viva della vostra attenzione alle persone di tutti i continenti – ha sottolineato l’arcivescovo di Torino, Roberto Repole – sono sicuro che sarà un punto di incontro e di dialogo fecondo per la città e la diocesi».
«Questo spazio – ha concluso padre Camerlengo – restituisce a Torino, e non solo, una preziosa testimonianza di quello che i nostri volontari, le nostre volontarie e i missionari hanno potuto vedere nei 29 Paesi in cui operiamo, dall’Africa all’Asia, dall’Europa e all’America».
Il CAM aprirà al pubblico sabato 10 giugno, e sarà aperto dal martedì alla domenica, dalle 9 alle 12.30 e dalle 14 alle 17.
Per info: cam.consolata.eu / Per prenotazioni: prenotazioni@cam.consolata.eu.
Scorci del nuovo Polo culturale della Consolata e, al centro, il Superiore generale dell’Istituto, padre Stefano Camerlengo