“Cosa vorresti fare da grande?”. Una fotografa l’ha chiesto alle bambine siriane nei campi profughi. Ecco cosa hanno risposto (clicca la galleria qui sopra).
C’è chi sogna di fare il medico, chi l’astronauta, chi l’insegnante. Nei ritratti la luce negli occhi dice i sogni di bambine che hanno lasciato dietro di sé casa, parenti, amici a causa della guerra.
Vision not Victim è un progetto dell’International Rescue Committee che vuole aiutare i più piccoli ospiti dei campi profughi a non perdere le speranze. Il programma si rivolge nello specifico alle bambine, che dovranno affrontare difficoltà ancor più grandi dei loro compagni nell’accesso all’istruzione e alla sanità.
La fotografa Meredith Hutchison ha incontrato adolescenti siriane e giordane che si ritrovano a vivere nei campi e ha chiesto a tutte loro di immaginarsi da adulte. Poi le ha fatte vestire a seconda del mestiere scelto e ha concordato con loro come farsi fotografare.
Gli scatti sono stati poi consegnati alle protagoniste e ai famigliari, di modo che non dimentichino mai qual è l’obiettivo che vogliono raggiungere.
L’orgoglio e la voglia di vivere che traspare da questa immagini è già un giudizio sull’assurdità della guerra.
Ecco come è nato il progetto: