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I beduini alla notte degli Oscar

Tra le cinque nomination come miglior film straniero 2016 – uno dei premi più ambiti – c’è anche «Theeb», un film giordano di un giovane regista che ha girato nel deserto con un gruppo di beduini un film in stile western ambientato nell’Arabia del 1916. E che, in fondo, parla anche del Medio Oriente di oggi
  L’altro giorno a Los Angeles sono state rese note le nomination per gli Oscar 2016, che verranno assegnati il 28 febbraio. E tra gli appassionati di cinema sono Revenant, La grande scommessa e Il caso Spotlight i titoli dati per favoriti per i principali premi. Scorrendo l’elenco c’è però anche una storia decisamente sorprendente che merita di essere raccontata: tra i protagonisti della notte degli Oscar 2016 ci saranno, infatti, anche un gruppo di attori beduini al loro debutto sul grande schermo. In corsa non per un premio minore, ma per la prestigiosissima statuetta assegnata al miglior film straniero. La pellicola si intitola Theeb, come il nome del giovanissimo protagonista. Ed è un film del giovane regista giordano Naji Abu Nowar (grazie al quale la Giordania per la prima volta in assoluto ottiene una nomination agli Oscar).   [kad_youtube url=”https://youtu.be/US3NKlGzkwg” ]   Theeb è ambientato nell’Arabia del 1916, l’anno cruciale tra la fine dell’Impero Ottomano e i fondamentali accordi di Sykes-Picot, che segnarono la spartizione delle sfere di influenza tra Gran Bretagna e Francia con la definizione dei confini degli Stati che oggi conosciamo. È lo stesso periodo immortalato nei film su Lawrence d’Arabia, per intenderci; con la sola differenza che il punto di vista è quello dei beduini che abitano le montagne desertiche dell’attuale Giordania. E questa volta sono loro anche a prestare il volto ai personaggi: per girare il film, infatti, Naji Abu Nowar – figlio di un generale, con studi a Londra alle spalle – ha vissuto con loro otto mesi nella valle desertica del Wadi Rum. Tra i beduini che li vivono ha scelto tutti i suoi attori, portati per la prima volta davanti a una macchina da presa; compreso il timidissimo Jacir Eid al-Hwietat, scelto come il protagonista della storia. E proprio lì, sotto un cielo stellato, Abu Nowar ha tenuto anche la «prima» della sua pellicola. Il risultato di tutto questo è un originalissimo film in stile western, il primo ambientato in Medio Oriente, già premiato al Festival di Venezia. Theeb è un orfano che ha nel fratello maggiore Hussein l’unico punto di riferimento; così – quando un soldato inglese chiede a Hussein di guidarlo per una missione all’interno del deserto – anche Theeb parte con loro. Per iniziare un viaggio che si rivelerà denso di pericoli e tradimenti, in una terra di frontiera esposta a ogni mira di conquista. Storia avvincente ma anche quanto mai attuale in un contesto come il Medio Oriente di oggi, che per molti versi sembra proprio aver riportato indietro di un secolo le lancette della sua storia.

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