L’itinerario artistico e missionario di Maximino Cerezo Barredo è raccontato in un volume uscito in occasione dei 90 anni del clarettiano spagnolo
«L’arte è liberatoria e umanizzante se prende in carico e serve le cause degli esclusi, delle vittime, dei “nessuno”. Per me, prete missionario, questo accade annunciando la Buona Novella del Regno, denunciando, suscitando speranza, accompagnando, diventando testimonianza del cammino di resurrezione».
Le parole di Maximino Cerezo Barredo sono illuminanti per comprendere lo spirito della sua sterminata produzione figurativa, ma sono le stesse opere – i dipinti, la Bibbia del popolo, i grandi murales disseminati in centinaia di chiese dall’America Latina all’Europa fino all’Asia – a svelare il senso della pittura per questo artista nato in Spagna nel 1932 e diventato missionario clarettiano a 25 anni. Le immagini come testimonianza di un Vangelo che predilige gli ultimi – quelli incontrati per la prima volta nelle Filippine, nel 1969, e poi accompagnati per decenni tra Perù, Colombia, Brasile, Nicaragua, Panama… – e come varco sulla spiritualità della realtà.
Una vocazione e uno stile inconfondibili quelli di Mino – come è conosciuto da amici e confratelli -, già evidenti dalla sua prima opera latinoamericana: l’imponente murale “La storia della salvezza” nella chiesa parrocchiale di Janjuí, in Perù, in cui uomini e donne, piegati da fatiche e dolori a volte insopportabili, sono raggiunti dalla consolazione di Gesù risorto, con le sue mani segnate dalla crocifissione. Un tema poi declinato, negli anni, secondo gli innumerevoli contesti conosciuti dal missionario e le diverse urgenze poste alla sua coscienza dalla storia stessa: dalla violenza delle dittature latinoamericane alla tragedia contemporanea dei migranti inghiottiti dalle acque del Mediterraneo. La ricchezza di questo itinerario artistico che non ha mai smesso di evolversi anche nella forma – come dimostra il recente passaggio allo stile astratto – è raccontata nel libro Mino, pubblicato dalla Comunità di via Gaggio per Teka (pp. 368, euro 25). Un «omaggio riconoscente» per i 90 anni che l’artista festeggerà ad agosto, curato dal confratello Angelo Cupini, animatore della Casa sul Pozzo a Lecco (che ospita diverse opere di Cerezo), e da Emanuela Pizzardi.
Nel volume, una ricca selezione di immagini – le tante declinazioni dell’Ultima Cena, i Magnificat, i volti di Gesù e Maria che camminano con il popolo – è accompagnata da commenti, testi dell’artista, note storiche e sui “compagni di viaggio” di Mino, da Pedro Casaldáliga a Teófilo Cabestrero.
Il libro può essere richiesto a: info@comunitagaggio.it