Dalla Cina all’Italia nel segno del Vangelo

Dalla Cina all’Italia nel segno del Vangelo

Due giovani donne nate nel Paese asiatico raccontano la propria storia di fede, conosciuta grazie ai semi piantati dai missionari secoli fa oppure scoperta lontano da casa, attraverso vie inaspettate. Ma conciliata con la cultura di origine. Ascolta anche il PODCAST

Decenni di repressione prima e di limitazione della libertà religiosa poi. Eppure, in Cina il Vangelo non smette di toccare il cuore di tante persone, rivoluzionandone le vite. Spesso si tratta di giovani, che nonostante le buone opportunità professionali offerte dalle città e pur sperimentando un benessere raramente accessibile alle generazioni precedenti, non rinunciano a cercare un senso più profondo alla propria esistenza. C’è chi viene segnato dall’incontro con Gesù e da una Buona notizia mai ascoltata prima, e chi invece si trova a riscoprire il tesoro di fede seminato in terra cinese dai missionari centinaia di anni fa.

Maristella Zheng è cresciuta a Mindong, provincia del Fujian, dove il Vangelo arrivò per la prima volta ai tempi di Matteo Ricci. «Sono stata allevata da genitori con una forte fede popolare cattolica in un ambiente perlopiù impregnato di tradizioni buddhiste», racconta. «Fin da quando ero bambina, mia madre mi parlava di tanti sacerdoti, vescovi e anche laici martirizzati per ciò in cui credevano, e ancora oggi sento una forte vicinanza a questi testimoni. Nel corso degli anni, poi, ho imparato a distinguere le basi della mia fede dagli elementi derivanti dalla cultura buddhista, e crescendo ho partecipato a molte attività ecclesiali: catechesi, incontri per giovani, campi estivi… Tutte esperienze che mi hanno formata, ma non avevo mai pensato per me a una vita consacrata. Il mio desiderio era di vivere come la maggior parte delle persone: finire gli studi, trovare un lavoro, coltivare una quotidianità “normale”».

Un anno dopo l’ingresso nel mondo del lavoro, tuttavia, Maristella sentì il bisogno di fare una pausa: «Volevo cercare alcune risposte sulla mia esistenza. Non ero confusa riguardo al futuro, ma avevo bisogno di trovare motivazioni più profonde per vivere meglio la mia vita. Decisi così di sospendere il lavoro e sperimentare un periodo di volontariato: sentivo che un servizio gratuito al prossimo poteva darmi uno spazio spirituale puro per trovare le risposte che cercavo». Proprio in quel momento, arrivò la proposta di un sacerdote cinese che viveva in Italia: «Mi chiedeva di impegnarmi a fianco dei figli di alcune famiglie immigrate dalla Cina». La ragazza accettò. E, sei anni fa, mise piede per la prima volta in Italia. Dove incontrò una realtà che non si aspettava: «Ben presto – ricorda – scoprii che il luogo in cui ero stata accolta era molto più di una semplice scuola cinese. Si trattava della Piccola Famiglia dell’Assunta di Montetauro».

In questo contesto speciale, una comunità monastica fondata nel 1972 sulle colline di Coriano (di cui abbiamo parlato su Mondo e Missione di settembre), è cominciata la “seconda vita” di Maristella. «Ho iniziato ad approfondire ancora di più la mia fede in Gesù e a vivere in modo nuovo l’Eucaristia quotidiana, attraverso una vita semplice fatta di preghiera e lavoro all’interno di una vera comunità di fratelli e sorelle». Un cammino intenso e totalizzante, tanto da arrivare a una nuova consapevolezza: «Ora so che il Signore vuole che lo segua in questa forma di vita», afferma. «L’ho capito da tanti segni che ha lasciato sul mio percorso di questi anni». Un cammino alla fine del quale la ragazza di Mindong ha deciso di pronunciare il suo “sì” definitivo: «La professione solenne – spiega – rappresenta per me la scelta di vivere la mia adesione al Vangelo insieme alla nuova famiglia che mi ha accolto».

Anche Eleonora Weng, nata a Hangzhou – «una bellissima città del Sud della Cina che fu uno dei primi luoghi visitati da Marco Polo», precisa orgogliosa -, ha scelto come seconda patria l’Italia. Lei è approdata a Milano, dove vive da quasi otto anni. A portarla qui è stata la musica, che l’avrebbe poi guidata verso un altro, più profondo, cambiamento. «Ho iniziato a suonare il pianoforte a 4 anni, coltivando la mia passione per le note fin da bambina», racconta Eleonora, che oggi è una pianista professionista e prepara i cantanti lirici solisti nelle loro performance (oltre a insegnare lingua cinese all’Università Orien­tale del Piemonte). La sua passione la spinse, dopo la maturità, a studiare Didattica della musica all’università e poi a trasferirsi nel capoluogo lombardo.

«Fino all’età di 26 anni – racconta – non avevo mai avuto contatti con la religione cristiana, anche se ho sempre creduto nell’esistenza di un’entità superiore che ci guida nelle scelte della nostra vita». Quella che definisce la sua «vera scoperta» risale a una lezione di Musica sacra al Conservatorio di Milano. «Mentre suonavo e leggevo lo spartito – ricorda – non comprendevo appieno il testo, eppure sentivo dentro di me una sensazione particolare, quasi inspiegabile». Fu solo quando iniziò a lavorare al Conservatorio che la giovane conobbe un collega, grazie al quale cominciò ad avvicinarsi alla Chiesa: «È stato lui a invitarmi a partecipare alla Messa per la prima volta. All’inizio ero un po’ confusa: non conoscevo le preghiere, i gesti e il significato dei riti, ma la cosa mi incuriosiva. Mi colpiva molto la musica sacra e, anche se non capivo tutto, sentivo una certa pace mentre ascoltavo. Piano piano, la Messa è diventata per me un momento speciale, in cui percepivo la vicinanza a qualcosa di più grande, anche se non sapevo ancora cosa fosse».

In Eleonora cresceva il desiderio di saperne di più sulla fede: «Tempestavo di domande il mio collega e lui mi parlava della figura di Gesù, del perdono, della grazia… Tuttavia, nonostante la sua disponibilità, mi rendevo conto che mi mancava una connessione con la mia cultura e la mia lingua», confida. L’incontro chiave, in quella fase della sua vita, fu quello con don Francesco Zhao, cappellano della comunità cattolica cinese a Milano: «Mi sono subito sentita accolta. Non solo potevo esprimermi in cinese, ma don Francesco capiva anche le difficoltà che incontravo nel conciliare la mia cultura con la nuova fede. Grazie a lui, sono riuscita a comprendere aspetti più profondi del cristianesimo e a sentire che questo percorso poteva davvero far parte della mia vita». Iniziò così un cammino di direzione spirituale, sempre più profondo: «Don Francesco mi spiegava i concetti con semplicità e chiarezza, facendomi sentire a mio agio, soprattutto quando si trattava di argomenti nuovi e complessi. Mi ha aiutato a capire che la fede è un percorso fatto di piccoli passi, ma che in ogni momento c’è sempre Dio che ci accompagna. Così, ho iniziato a prepararmi seriamente per il Battesimo». Dopo due anni di cammino e di studio, l’8 aprile del 2023 Eleonora è stata battezzata nel Duomo di Milano. «In quell’istante, ho compreso che non ero mai stata veramente sola – racconta -. Dio, in un modo o nell’altro, era sempre stato al mio fianco: una presenza accanto a me nei momenti di gioia e un sostegno silenzioso nei periodi più difficili».

Oggi, per Eleonora i tasti del pianoforte sono diventati lo strumento per condividere la luce che ha illuminato la sua vita: «La musica, come ricorda monsignor Fernando Ocáriz, è anche un cammino per incontrare Dio, perché la bellezza nasce dalla Bellezza di Dio».

 

L’INCONTRO

Maristella Zheng ed Eleonora Weng, insieme ad altri testimoni, parteciperanno, martedì 3 dicembre al Centro Pime di Milano, all’incontro su “Giovani e fede nella grande Cina”, organizzato in collaborazione con AsiaNews. Alle 18, nella chiesa di San Francesco Saverio, la comunità cattolica cinese animerà la Messa, con la testimonianza di don Pietro Wang. Alle 19.15, cena cinese nella Casa Madre del Pime, seguita alle 20.30 (in Sala Girardi) da alcune testimonianze di giovani, di un seminarista cinese e del missionario a Taiwan don Donato Contuzzi, FSC. Sarà l’occasione per presentare la traduzione cinese di Gesù. Un racconto per chi non ne sa nulla… o ha dimenticato di Severino Dianich (cfr pagg. seguenti) e di La Croce e il Dragone di Leone Grotti (Cantagalli).
Info: desk@asianews.it