La vita di Gesù raccontata in cinese

La vita di Gesù raccontata in cinese

La traduzione di un libro del teologo Severino Dianich punta ad avvicinare alla fede cristiana i turisti provenienti dalla Cina in visita alle chiese e ai monumenti cristiani in Italia e in Europa

“Gesù. Un racconto per chi non ne sa nulla… o ha dimenticato”: il titolo del libro che il teologo Severino Dianich ha scritto pochi anni fa aveva attirato la mia attenzione. Da tempo infatti pensavo come offrire ai numerosi cinesi in visita alle cattedrali e ai luoghi della tradizione cristiana in Italia e in Europa un sussidio che li aiutasse a comprendere il significato più profondo del luogo che stavano ammirando, ovvero la fede cristiana. Ricordo che molti anni fa padre Fernando Galbiati, già superiore generale del Pime, mi aveva suggerito che ci sarebbe stato bisogno di un testo in cinese pensato per i turisti che dalla Cina vengono sempre più numerosi in Europa. Per la quasi totalità di loro il contenuto della fede cristiana è sconosciuto, e la visita nei luoghi della fede poteva essere non solo un’esperienza culturale e artistica, ma anche un’occasione di evangelizzazione.

Non ho mai pensato di offrire una sintesi della dottrina cristiana o, come si faceva nell’Ottocento, un testo che proponga “l’essenza del cristianesimo”. Credo piuttosto che occorra partire dal racconto della storia di Gesù. Faccio così anche durante le lezioni con gli studenti cinesi presso l’Università Cattolica. Prima che dottrina e precetti, sono convinto che il cristianesimo sia l’incontro con Gesù e l’esperienza di amicizia con lui. Gesù è il cuore stesso della fede cristiana, e noi lo conosciamo grazie ai Vangeli. Che sono racconti. Anche Gesù è stato un narratore di storie attraverso le quali ha comunicato il suo messaggio. Dunque il genere letterario del racconto è quello che meglio descrive la sua vicenda e l’origine del cristianesimo.

Nella Bibbia c’è questa frase: «Ecco: sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui». Ho immaginato che, attraverso la traduzione in cinese del libro di don Dianich, Gesù potesse bussare discretamente alla porta del lettore affinché, se lui lo desidera, gli apra la porta. Per me si tratta di un progetto in continuità con la vocazione di evangelizzatore tra il popolo cinese.

L’autore è un teologo di grande valore e presbitero attento al tema della comunicazione della fede. Si è dedicato per molti anni ai giovani, in particolare gli universitari. Lui stesso è stato promotore della traduzione in cinese del suo libro. Anni fa avevamo fatto insieme un viaggio in Cina, che aveva consolidato la nostra amicizia e aveva avvicinato don Severino al tema della vicenda cristiana nel grande Paese asiatico. Non è stato difficile ottenere dall’editore San Paolo la possibilità di tradurne il testo avendo come obiettivo non un successo commerciale, ma un’azione per l’evangelizzazione.

Ho preso dunque a cuore questa iniziativa, affidando la traduzione alla studiosa Maria Hsu di Taiwan, lei stessa guida di turisti cinesi a Roma, e chiedendo a don Giovanni Battista Sun, direttore del Centro Li Madou (Matteo Ricci, di Macerata), di rivedere la traduzione adattandola ai caratteri semplificati e alla terminologia usata nella Repubblica Popolare Cinese. Il Centro Pime di Milano si è poi occupato della grafica e ha pubblicato il libro, nell’ambito del suo impegno a offrire occasioni di evangelizzazione.

La copertina del volume riproduce un’icona dell’artista e missionario del Pime padre Fulvio Giuliano. L’immagine si trova a Hong Kong e contiene caratteri cinesi: raffigura Gesù, attorniato dai simboli dei quattro evangelisti, che dice: «Tu va e annuncia il Regno di Dio» (Luca 9, 60). Si tratta di un libro agile – una dozzina di capitoli per una sessantina di pagine – rivolto a coloro che non conoscono Gesù. Ora è necessario  promuoverlo: ho preso contatto con le comunità cinesi in Italia e in Europa e i loro cappellani, invitandoli a collaborare alla diffusione nelle loro città. Ne ho parlato a due convegni in Germania e in Spagna. Finora la risposta è stata incoraggiante: alcuni operatori pastorali mi hanno detto che è un testo utile per l’accompagnamento alla fede dei catecumeni in Europa e sarà valorizzato in vista dell’Anno Santo.

 

IL LIBRO

Il libro “Gesù. Un racconto per chi non sa nulla… o ha dimenticato” che la Fondazione Pime ha pubblicato in questa traduzione cinese (pagine 64, euro 8) è un’opera di don Severino Dianich, sacerdote di Pisa, tra i fondatori dell’Associazione Teologica Italiana, di cui è stato anche presidente.

La presentazione è prevista nel corso dell’iniziativa organizzata in collaborazione con AsiaNews, martedì 3 dicembre, su “Giovani e fede nella grande Cina”.