Al Dipartimento di Stato americano sono stati premiati nove “eroi” contro la tratta di esseri umani. Tra di loro, anche Blessing Okoedion
«Sono molto onorata di essere qui oggi e voglio ringraziare ed esprimere tutto il mio apprezzamento per il lavoro instancabile e appassionato di molti movimenti che, in tutto il mondo, lottano contro la tratta di esseri umani e per ricostruire la dignità perduta di moltissime persone».
Sono le parole di Blessing Okoedion, giovane donna nigeriana vittima di tratta e ora impegnata come mediatrice culturale, che ha ricevuto ieri, 28 giugno, a Washington il prestigioso riconoscimento di “eroe” contro la tratta dal Dipartimento di Stato Usa.
In occasione della presentazione del Trafficking in Persons Report, il segretario di Stato americano, Michael Richard Pompeo, ha attribuito questo riconoscimento a nove persone, provenienti da altrettanti Paesi, che si sono distinte per il loro impegno contro le moderne schiavitù. Tra di loro anche Blessing Okoedion, che in Italia ha vissuto la più orribile esperienza della sua vita, ma ha trovato anche il coraggio di ribellarsi, di denunciare e di mettersi al servizio di altre donne che stanno vivendo la sua stessa esperienza per aiutarle a sfuggire dalle mani di trafficanti e sfruttatori.
«Vorrei che altre donne e ragazze nigeriane possano conoscere la mia storia – dice Blessing – perché possano vincere la paura e spezzare le catene invisibili di questa schiavitù. Dobbiamo unire le nostre voci per dire “basta” alla tratta di esseri umani».
Blessing ha portato la sua testimonianza anche al Centro Pime di Milano, nel corso di un convegno dedicato alla tratta degli esseri umani e con Anna Pozzi, giornalista di Mondo e Missione, ha scrito il libro “Il coraggio della libertà” (Edizioni Paoline), che sta per essere ripubblicato anche in lingua inglese.
Qui un brano del libro in cui Blessing racconta la sua storia