I teenager che ci piacciono

I teenager che ci piacciono

Nella classifica di TIME dedicata ai ragazzi più influenti dell’anno ce ne sono parecchi che meritano di essere conosciuti. Ecco chi sono e cosa fanno i ragazzi che sognano un mondo migliore in diversi settori, dalla politica all’educazione fino ai diritti umani

 

L’anno sta finendo e si tirano le somme anche sulla prestigiosa rivista TIME che ogni anno fa la lista delle persone che hanno guadagnato autorevolezza nell’arco dei precedenti dodici mesi. Una sottocategoria della celebre classifica è dedicata anche ai teenager che prima ancora di varcare la propria seconda decina sono diventati personalità di grande impatto a livello mondiale. Quant’anno in particolare – accanto ad alcuni nomi dello spettacolo e del mondo della musica – diverse posizioni riservate ai trenta influencer sono occupate da giovani davvero in gamba.

La più piccola si chiama Shibby de Guzman (in foto) ed è una ragazzina filippina di 14 anni che ha avuto l’ardire di sfidare uno come il presidente filippino Rodrigo Duterte. La giovane si è trasformata in un’attivista durante una manifestazione di protesta contro la mitizzazione dell’ex dittatore Ferdinand Marcos del quale l’attuale governo si dichiara ammiratore. Con al collo un cartello e il megafono in mano, la De Guzman ha poi ribadito le sue posizioni anche sui social media. Il prossimo obbiettivo della ragazza è riunire più giovani per combattere per il bene del Paese: «È importante – ha spiegato – che conoscano i loro diritti e capiscano quando le autorità abusano del potere».

Non un’emergenza civile bensì ambientale ha mosso all’azione il quindicenne Salvador Gómez Colón. Dopo che l’uragano Maria ha colpito Porto Rico nel settembre scorso, lasciando interi quartieri senza energia, il ragazzo si è chiesto cosa poteva fare per ridare speranza alla sua gente. Così ha lanciato la campagna «Light and Hope for Puerto Rico» per raccogliere fondi e acquistare lampade solari e lavatrici azionabili a mano. In due mesi, Colon ha raccolto 93mila dollari, abbastanza per dare una mano ad oltre mille persone. Rayouf Alhumedhi, 16 anni, è invece nella lista del TIME per una battaglia che l’ha portata a sfidare l’Unicode Consortium pur di ottenere l’emoji della donna velata. Dopo aver fatto richiesta alle più importanti aziende informatiche affinché anche le ragazze con l’hijab potessero essere rappresentate sulla tastiera dello smartphone, Alhumedhi – che vive a Vienne ma è di origini saudite – si è rivolta direttamente all’organo che decide i nuovi inserimenti e ha superato tutti gli ostacoli, ottenendo una  vittoria per tante donne islamiche.

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Rayouf Alhumedhi, 16 anni

 

La diciottenne cinese Hu Ranran si è invece presa a cuore i diritti della comunità LGBT in Cina: insieme ad altri 34 studenti delle superiori ha girato un film intitolato «Escape». Infine c’è Muzoon Almellehan, fuggita dalla Siria alla Giordania ormai quattro anni fa, in prima linea per cambiare le condizioni dei bambini che vivono nei campi profughi, dei quali solo la metà sono iscritti alla scuola elementare. In attesa di tornare a Damasco, Almellehan viaggia per promuovere la scolarizzazione dopo che a giugno la diciannovenne è stata nominata l’ambasciatrice UNICEF più giovane di sempre.

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Muzoon Almellehan, 19 anni