Oltre 240 esponenti di tutte le confessioni si sono ritrovati in Ghana per «discutere insieme le sfide che la comunità cristiana globale si trova a dover affrontare oggi», ha detto in un messaggio Papa Francesco
Anche Papa Francesco ha inviato un suo messaggio al quarto Raduno mondiale del Global Christian Forum (Gfc), tenutosi ad Accra, capitale del Ghana, dal 16 al 19 aprile. L’evento ha riunito esponenti delle diverse fedi cristiane, con l’obiettivo di approfondire i punti in comune e condividere le esperienze di comunità. «La vostra assemblea – ha scritto il Pontefice nel messaggio letto da monsignor Flavio Pace, segretario del Dicastero per la promozione dell’Unità dei Cristiani – vede partecipanti provenienti da tutto il mondo, il che riflette il bellissimo mosaico del cristianesimo contemporaneo con la sua ricca diversità pur essendo fondato sulla nostra identità condivisa di seguaci di Gesù Cristo».
Sono state più di 240 le persone giunte ad Accra, provenienti da 60 Paesi, con rappresentanti della fede ortodossa, cattolica, protestante, evangelica, pentecostale; vi hanno preso parte anche esponenti delle Chiese indipendenti e delle Organizzazioni ecumeniche internazionali. «Il tema di quest’anno, “E il mondo conosca” (Gv 17, 23b) – continua Papa Francesco – chiama i cristiani a incarnare l’unità e l’amore del Dio Trino nelle loro personali vite ecclesiali, così da offrire la propria testimonianza in un mondo segnato da divisioni e rivalità».
Il Global Christian Forum cerca di farsi promotore di questa unità da 25 anni, attraverso incontri e raduni regionali e mondiali. Il Forum di Accra ha creato uno spazio di discussione per le nuove espressioni della cristianità, in merito al quale il Santo Padre ha sottolineato come le proposte abbiano contribuito soprattutto a rafforzare il legame tra le fedi cristiane con storie diverse tra loro, spingendole a crescere nella fraternità grazie all’incontro in Cristo.
Una ventina di cattolici erano presenti al raduno e diversi laici, sacerdoti e membri di varie comunità religiose che si sono impegnati attivamente nella realizzazione del programma, che comprendeva liturgie, esegesi bibliche, riflessioni e testimonianze in plenaria e tavole rotonde. I temi di discussione cambiavano quotidianamente: “Feriti nella propria umanità”, “Guariti attraverso Cristo” e ancora “Inviati da Dio”. Il programma prevedeva anche la visita al Forte di Cape Coast, uno dei forti della tratta degli schiavi, costruiti dagli schiavisti europei. La responsabilità delle Chiese nella tratta degli schiavi è stata riconosciuta durante una delle celebrazioni tenutasi nella cattedrale metodista di Accra, nel corso della quale i fedeli hanno chiesto perdono e invocato la riconciliazione.
Monsignor Flavio Pace, nel corso del suo intervento, ha ricordato anche che l’unità ecumenica rappresenta uno dei punti fondamentali per proseguire il cammino sinodale della Chiesa cattolica avviato dal Papa nel 2021, come affermato anche nella Relazione di sintesi dell’Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi riunitasi nell’ottobre 2023: «Non può esserci sinodalità senza la dimensione ecumenica». Proprio per questi delegati di altre confessioni saranno presenti anche alla prossima Assemblea di ottobre, in numero maggiore rispetto a quella dello scorso anno. Un chiaro segnale della volontà di lavorare sempre più insieme anche in futuro per la promozione del Vangelo.
È con una nota di speranza che si conclude il messaggio di Papa Francesco: «Che questo incontro, proprio in occasione dell’anniversario d’argento del Forum, possa intensificare la vostra fede e ridare vita al vostro amore fraterno pregando insieme, scambiandovi le vostre storie personali e discutendo le sfide che la comunità cristiana globale si trova a dover affrontare oggi».