Carissimi, oggi inizia questa avventura che ci vedrà insieme per tutto il 2019. Sono Francesca, volontaria dell’Associazione Laici Pime, e da due anni vivo a Yagoua, nell’Estremo Nord del Camerun.
Comincio con il farvi gli auguri con l’immagine dei bambini che qui, in gruppetti, il primo dell’anno, già dall’alba, passano di casa in casa gridando: «Bonne année! Bonne année!», con la speranza di ricevere qualche bonbon (caramella). Inutile dirvi che bisogna prepararsi con una bella scorta, e che i loro sorrisi e la loro felicità per un paio di semplici caramelle sono impagabili. Il 7 gennaio, dopo due settimane di vacanza, riprenderà la scuola e allora ogni mattina ricomincerà la carovana di colori, quelli delle divise scolastiche indossate dagli studenti. Ogni scuola ha i suoi colori: blu e azzurro, rosa e blu, arancione, beige, bianco e bordeaux… e così, dopo qualche tempo, sei in grado di indovinare quale istituto frequentano gli alunni a seconda della divisa che indossano. Il mattino presto le strade si riempiono di bambini e ragazzi, molti vanno a piedi e devono percorrere distanze notevoli per raggiungere la scuola, alcuni ci vanno in bicicletta o in moto, accompagnati dai genitori o dai clando (moto-taxi), e nelle cittadine qualcuno addirittura in automobile. Una carovana non sufficientemente lunga, perché ci sono ancora tanti che non vanno a scuola. Quello che – non lo nego – mi fa arrabbiare, è vedere ripassare questa fila poco dopo in senso contrario, già di ritorno verso casa, o perché non ci sono gli insegnanti, o perché i bambini sono stati cacciati da scuola con la motivazione che non avevano i capelli rasati o ben pettinati, non avevano la divisa o era strappata. Purtroppo in alcuni casi il motivo è che non era stata pagata la retta. Quello che sogno è di vedere questa carovana colorata di studenti sempre più lunga, perché l’istruzione è e deve essere un diritto per tutti.