RUBRICA IL BELLO DELLA FEDE
La vita di Carlos Araujo, famoso pittore, litografo e disegnatore brasiliano nato a San Paolo nel 1950, corre lungo un prima e un dopo, due fasi dell’esistenza separate da una forte presa di coscienza: non si tratta di dire “io sono” ma “io sono usato”, riconoscendosi come uno strumento, come una persona che possiede un dono e deve metterlo a disposizione degli altri.
Per questo dagli anni Novanta, dopo un percorso artistico di successi e di riconoscimenti a livello nazionale e internazionale, Araujo decide di dedicarsi a una produzione esclusivamente religiosa, forte anche dell’esperienza che il materialismo e il consumismo non danno risposte alle domande di senso dell’essere umano.
Da questo momento sperimenta la pienezza di un’arte che amplifica ed eleva il reale nella trascendenza, che supera l’indagine sul sociale e sulle ingiustizie terrene per andare alla radice delle cose e al mondo spirituale. La sua formazione di ingegnere gli permette di lavorare la materia per trasformarla in opere quasi impalpabili, cariche di luce, che sembrano non avere profondità e peso. I dipinti che occupano pannelli enormi, anche lunghi 6 metri, continuano oltre le tele, lasciando l’impressione di proseguire nell’aria e nell’ambiente circostante, come immagini leggere che raccontano che Dio pervade tutte le cose.
Uno straordinario effetto visivo ottenuto attraverso la velatura, una tecnica che prevede la stesura di successivi strati di colore, talvolta anche 40, su una base bianca; l’immagine si incide con una puntasecca e si rivela a poco a poco nella successione dei pigmenti e negli spessori delle luci.
Araujo ha completato nel 2007 la sua impresa più ambiziosa: un’edizione della Bibbia illustrata attraverso 900 pannelli dipinti, un’opera enorme in cui tutta la perizia tecnica e la delicatezza dell’espressione sono messe a disposizione del testo sacro.
Come più volte afferma, infatti, per essere un artista bisogna prestare ascolto al proprio dono, e non al proprio ego, con perseveranza e responsabilità.
“Sagrada Família” (olio su tela incollata su legno di nava, 2014-2015)