Per i giovani dell’animazione Pime in cammino verso Lisbona, la tappa nel capoluogo catalano è stata all’insegna dell’ascolto e della riflessione sui propri desideri e su quelli di chi è in difficoltà, materiale o spirituale
Missione è (anche) ascolto. Lo ricorda l’evangelista, parlando del primo missionario della storia: «In principio era il Verbo», rimandando subito alla sfera semantica della comunicazione. L’ascolto è tra i compiti primari di ciascun missionario, e in ultima istanza di ciascun cristiano: chi crede è inviato ad ascoltare per scoprire il tesoro che ciascuno custodisce, in quanto costruito a immagine e somiglianza di Dio. L’ascolto è stato il trait d’union della nostra tappa catalana: ci siamo messi in ascolto dei nostri desideri, abbiamo incontrato chi dell’ascolto fa la prima arma di “dignificazione” per chi fatica persino a sentirsi persona.
Nella mattinata di sabato 30 ci siamo messi in viaggio da Marsiglia verso Barcellona e abbiamo fatto sosta a Narbonne, dove siamo stati ospiti del convento francescano di San Bonaventura per il pranzo. Insieme a padre Ivan abbiamo riflettuto sulla figura di Zaccheo e sui suoi e nostri desideri: “Il desiderio di Zaccheo di vedere Gesù è un “desiderio impuro”, viziato anche da un certo gusto per il gossip. Eppure anche un ‘desiderio impuro’ sa generare un incontro straordinario. Zaccheo decide di trovare una soluzione creativa per i suoi ostacoli (la bassa statura, la folla che gli blocca la visuale): non li evita e non li forza, semplicemente trova delle soluzioni creative. Il suo desiderio, insomma, lo salva: Gesù viene per salvarci più che per curarci”.
Giunti a Badalona, nei pressi di Barcellona, abbiamo preso alloggio alla parrocchia Madre di Dio della Salute, dove abbiamo celebrato la Messa domenicale insieme alla comunità locale. Ascoltare i propri desideri ma anche chi è in difficoltà, materiale o spirituale. Lunedì 31 abbiamo avuto in dono la testimonianza di don Luigi Usubelli, un sacerdote di origini bergamasche che ora lavora con la diocesi di Barcellona e con la Parrocchia di Sant’Anna per aiutare gli oltre ottanta mila italiani residenti e chi ha più bisogno di cure e ascolto: «Barcellona è una città dall’identità netta. In un certo senso ricorda un po’ le città del nord Italia: piene di brava gente ma di sicuro poco calorose. Non è Spagna: persino la Chiesa catalana è in contrapposizione aperta con la Chiesa centrale di Madrid. Io sono qui per aiutare spiritualmente gli oltre ottantamila italiani che abitano a Barcellona: abbiamo una pastorale diffusa, che copre il tutto il territorio della città. La sfida più grande è offrire un ascolto di alto livello che aiuti le vite spirituali di chi ci è affidato, specialmente in una città anticlericale come questa. Qui a Sant’Anna poi abbiamo creato una realtà sociale molto importante: per la gestione ci facciamo aiutare da chi abbiamo accolto in passato. È un modo per responsabilizzarle e riconoscerle come persone: è la cosa che chiunque viva in strada cerca di più in assoluto, anche più di un tetto o dei generi alimentari».
Nel pomeriggio, poi, abbiamo visitato la mensa delle Missionarie della Carità di Madre Teresa: un refettorio che ogni giorno riesce a offrire oltre duecento pasti caldi grazie al solo contributo dei volontari che vivono il centro: un esempio brillante di come le occasioni di ascolto possano nascere anche nella condivisione più semplice, davanti a un piatto caldo. Per chiudere poi “in gloria” la giornata ci siamo recati alla Sagrada Familia per celebrare la Messa insieme ai ragazzi del Movimento Giovanile Salesiano anche loro in viaggio verso Lisbona.
La bellezza ha aperto anche la nostra seconda giornata catalana: nella mattinata di martedì primo agosto abbiamo visitato la cattedrale di Santa Eulalia, e nel pomeriggio ci siamo spostati verso il Parco della Cittadella per condividere risonanze e pensieri, e poi alla sera alla spiaggia di Badalona per un meritato bagno mediterraneo, per la cena e per la recita della compieta. Il nostro viaggio è ripartito in direzione di Madrid, ultima tappa prima della meta finale Lisbona.