Dodici giorni dall’altra parte del mondo per il viaggio più lungo del Pontificato. È quello che Papa Francesco si appresta a compiere toccando ben quattro Paesi. Lo accompagniamo con una serie di podcast realizzati dall’agenzia AsiaNews e dalla rivista Mondo e Missione, in collaborazione con Avvenire. Ascolta qui la prima puntata
Perché il Papa va così lontano? Quali sfide si troverà di fronte? E come vivere dall’Italia queste giornate? Ne parliamo nella prima puntata di “Frontiere di speranza” con padre Gianni Criveller, missionario del Pime e direttore editoriale di AsiaNews e Mondo e Missione, in dialogo con Giorgio Bernardelli.
«Nessun luogo per la Chiesa è lontano», sostiene padre Criveller. come già aveva fatto nell’ultimo editoriale di Mondo e Missione E passando in rassegna alcuni tratti che caratterizzano l’Indonesia, la Papua Nuova Guinea, Timor Est e Singapore, sgombra il campo dalla falsa idea che il Papa vi si rechi alla ricerca di nuovi spazi per la Chiesa, a fronte della crisi della fede in Occidente. «Annunciare il Vangelo di Gesù – spiega – non è un’impresa che si misura in termini di cIfre da esibire. E non bisogna neanche dimenticare che il Vangelo nei primi secoli si è diffuso soprattutto in Asia, ha raggiunto la Cina e l’India prima dell’America o del Nord Europa. Dunque tra cristianesimo e Asia non c’è estraneità come alcuni possono supporre. Certamente la sua presenza non è massiccia come in altri continenti, ma è di grande significato».
Padre Criveller consiglia – infine – tre atteggiamenti con cui guardare alle immagini di questo viaggio che entreranno nelle nostre case: «Guardiamo al Papa come a un missionario che ci dà l’esempio, oltre le nostre pigrizie. Guardiamo poi ai popoli che incontrerà che sono pieni di storie, sofferenze, ma anche di ambizioni e progetti. E infine guardiamo in ciascuna di queste realtà alla comunità cristiana che lì è presente, che è parte della nostra famiglia e che incontriamo attraverso il Papa».