Dagli Stati Uniti ancora un fatto rilevante sulla pena di morte: nel Missouri il governatore ha deciso di commutare in ergastolo l’esecuzione capitale di Kimber Edwards, che era prevista per martedì
Ancora una notizia importante sulla pena di morte dagli Stati Uniti, che tiene aperto il dibattito dopo l’appello del Papa: ieri sera (quando in Italia era notte) in Missouri il governatore Jay Nixon ha annunciato di aver deciso di commutare una pena di morte in un ergastolo senza possibilità di libertà condizionata. Il caso è quello di Kimber Edwards, un uomo di 51 anni, per il quale l’iniezione letale era fissata per martedì.
Il fatto rilevante è che in questo caso non si tratta di una sospensione, ma di una decisione definitiva. E riguarda un detenuto che – come nei casi di Kelly Gissendaner (messa a morte martedì in Georgia) e Richard Glossip (esecuzione rinviata in Oklahoma) – è accusato di essere il mandante di un omicidio sulla base della testimonianza dell’esecutore materiale, il quale in forza della chiamata di correo evita a sua volta la pena di morte.
In una nota il governatore Nixon ha spiegato che resta convinto della colpevolezza di Edwards, ma di aver deciso ugualmente di utilizzare le sue prerogative per fermare l’esecuzione. «È un passo che non ho compiuto a cuor leggero – ha commentato – ma solo dopo un’attenta considerazione della totalità della circostanze».
È la seconda volta che il governatore Nixon, un esponente dei Democratici, sceglie di commutare una pena di morte in un ergastolo: era già avvenuto nel 2011. Negli ultimi due anni – però – il Missouri era stato insieme al Texas lo Stato americano che aveva eseguito più sentenze capitali. E proprio in Texas resta fissata per martedì l’iniezione letale per Juan Garcia, 35 anni, condannato per un omicidio compiuto per rapina.