Convertitosi al cristianesimo negli anni della Rivoluzione culturale, He Qi mescola nei suoi dipinti l’universaità del messaggio cristiano con gli elementi tradizionali cinesi
Mosè è un paffuto neonato cinese cullato da tranquille acque verdi e grandi fiori di loto, in attesa di essere salvato. La fuga in Egitto è raccontata come nella vetrata di una grande cattedrale europea. Cristo risorto, con il corpo proteso verso l’alto in una curva leggera, ricorda le figure di sogno di Chagall.Le opere dell’artista cinese He Qi colpiscono per la presenza di colori brillanti e per la coesistenza di suggestioni assolutamente diverse tra loro, che uniscono nel tempo e nello spazio Oriente e Occidente, arte medievale e arte moderna, tecniche classiche e tradizioni popolari cinesi. L’esito di tanta diversità è un’atmosfera di luminosa tranquillità e un forte messaggio di universalità: il cristianesimo è un dono di speranza e di pace per tutti gli uomini. He Qi matura questa convinzione durante gli anni della Rivoluzione culturale (1966-76). Per evitare l’estenuante fatica del lavoro nei campi, si offre per dipingere ritratti di Mao in serie. A toccarlo nel profondo è però l’immagine, intravista per caso su una vecchia rivista, di un dipinto di Raffaello raffigurante la Madonna con il Bambino: nello sguardo sorridente della madre di Gesù c’è la promessa di un’esistenza diversa, lontana dalla crudeltà e dal sospetto che caratterizzano l’epoca di Mao. Inizia così per lui un percorso di arte e di fede che lo porterà a diventare cristiano e a ottenere, primo studente dopo la Rivoluzione culturale, un dottorato in arte sacra. La produzione artistica di He Qi afferma con decisione e gentilezza che il cristianesimo non è una religione solo “straniera” ma anche cinese: nelle sue opere il messaggio di fede è costellato di elementi culturali tradizionali e raccontato attraverso la valorizzazione di tecniche artistiche popolari e millenarie, come l’intaglio della carta e la tessitura. Allo stesso tempo il suo linguaggio visivo propone l’accoglienza e l’apertura al mondo, lasciandosi contaminare da stili e suggestioni che vengono da lontano, come il cubismo, l’arte medievale, Picasso, Chagall, a esprimere l’universalità del messaggio cristiano e il valore dell’unità. Un invito attuale, da ricordare nella Giornata mondiale di preghiera per la Chiesa in Cina, il 24 maggio.