Sono stati oltre diecimila, l’anno scorso, a scegliere di firmare a favore del Pime sulla dichiarazione dei redditi: grazie a loro abbiamo aiutato migliaia di persone in tutto il mondo, come raccontiamo in queste storie
In questo periodo, come d’abitudine, ci troviamo a ripercorrere i progetti realizzati in missione grazie ai contributi del 5×1000 dello scorso anno. Ripensare alle attività del 2020 significa inevitabilmente ricordare momenti di crisi, preoccupazione e incertezza, ma anche l’affetto e la generosità di benefattori e amici dei missionari che ci hanno riempito il cuore di speranza quando tutto sembrava andare per il verso sbagliato. Sono state oltre 10 mila le persone che hanno destinato il 5×1000 della propria dichiarazione dei redditi al Pime, dimostrando il loro supporto al nostro impegno e la condivisione dei nostri valori di solidarietà tra i popoli.
Oggi più che mai siamo grati a chi ha deciso di continuare a starci accanto nonostante le difficoltà derivanti dalla pandemia che stiamo ancora affrontando, in Italia e ovunque. Donare il 5×1000 alla Fondazione Pime è un gesto d’amore e di fiducia che ci permette di migliorare la vita di migliaia di persone in tutti i continenti: nel 2020, grazie alla vostra firma sulla dichiarazione dei redditi, abbiamo aiutato circa 3.500 bambini, 6.500 adulti e 1.600 famiglie in nove Paesi del mondo (Bangladesh, Brasile, Cambogia, Camerun, Ciad, Costa d’Avorio, Guinea-Bissau, India e Myanmar).
Tra l’altro, abbiamo garantito assistenza medica a 220 persone con disabilità a Kampot (Cambogia), assicurato acqua potabile a 420 famiglie nel distretto di Nanhaung in Myanmar, portato sostegno sanitario, alimentare e scolastico a 900 bambini e 600 nuclei familiari in Camerun e Ciad, garantito visite mediche a più di 500 famiglie a Bafatá in Guinea-Bissau.
Mentre su pimemilano.com potrete scoprire nel dettaglio tutti i progetti finanziati con i contributi del 5×1000, qui ve ne raccontiamo tre, tra America Latina e Asia.
Cominciamo dal Brasile, dove padre Daniele Curnis opera in un quartiere di Manaus caratterizzato da un alto tasso di criminalità e popolato da famiglie a basso reddito. Qui è stato possibile ristrutturare l’oratorio della parrocchia Nossa Senhora de Nazarè, con la manutenzione dei locali esistenti e la costruzione di un piano aggiuntivo. Nei nuovi spazi, la comunità cattolica potrà organizzare attività extrascolastiche per i bambini come doposcuola, corsi di musica, iniziative sportive, di formazione sociale e religiosa che stimolino la socializzazione e la partecipazione. In particolare, nell’organizzazione dei corsi di formazione saranno coinvolti i piccoli artigiani del quartiere che insegneranno il loro mestiere ai più giovani al fine di agevolarne il futuro inserimento nel mondo del lavoro. A beneficiare dell’intervento ottanta famiglie della parrocchia, dove le attività extrascolastiche e formative coinvolgono circa 200 bambini e 150 adulti.
Dal Brasile alla Cambogia, dove è impegnato padre Gianluca Tavola, che ha realizzato un progetto per fornire assistenza sanitaria nel distretto di Chumkiri a Kampot. In quest’area completamente rurale, che comprende 37 villaggi, è presente un solo “Centro di salute” che fornisce servizi estremamente basilari. Per questo, sin dagli anni Novanta, la parrocchia di San Giuseppe promuove l’assistenza sanitaria a domicilio per le persone malate o con disabilità, cercando di sopperire alle esigenze della popolazione. Ora, grazie ai fondi del 5×1000, padre Gianluca ha creato un vero centro sanitario chiamato Casa della Carità dove, oltre alle cure per i malati, sono disponibili nuovi servizi per chi è affetto da forme diverse di disabilità: valutazione del paziente e preparazione del piano di cura, fisioterapia, assistenza alle persone con patologie mentali (in cooperazione con il centro Caritas di TaKhmau), didattica specifica, visite domiciliari. I beneficiari diretti del progetto sono 270 malati e venti persone con disabilità.
Si tratta invece di un intervento di sviluppo sociale quello implementato da padre Ravi Thanaiah Marneni in India, nelle aree di Bagdogra, Eluru e Khamman. Nella parrocchia Holy Cross Church a Karubhanga (Bagdogra), composta da 11 villaggi con 370 famiglie, i finanziamenti sono stati impiegati a sostegno di vedove, bambini orfani, malati e con disabilità. Sono stati distribuiti kit contenenti alimenti, quaderni, vestiti e medicine a 40 famiglie, mentre dieci donne hanno avuto accesso a check-up clinici e corsi di formazione ed è stata realizzata un’indagine per rilevare il numero di bimbi con disabilità nella missione.
A Eluru il progetto ha interessato l’orfanotrofio di St. Xavier dove sono state realizzate attività di sensibilizzazione sul tema della prevenzione da malattie infettive, è stato riparato il sistema di drenaggio per l’uscita regolare di acqua sporca e sono stati costruiti nuovi servizi igienici. A Khammam invece 200 giovani e adolescenti in difficoltà hanno partecipato a programmi di prevenzione e igiene e ad attività di dialogo attraverso lo sport per diventare promotori di cambiamento nelle proprie comunità.
Qui vi abbiamo raccontato solo una piccola parte dei risultati che abbiamo raggiunto insieme. Ma possiamo fare ancora molto per le comunità affidate ai missionari del Pime nel mondo: con la vostra firma sulla dichiarazione dei redditi, se vorrete potrete aiutarci ancora. Grazie!
DONA AL PIME IL TUO 5X1000
Anche quest’anno è possibile destinare il 5×1000 della dichiarazione dei redditi alla Fondazione Pime, indicando il codice fiscale 97486040153. Come sempre i nostri missionari si impegneranno a restare al fianco dei più fragili, portando lontano la vostra firma. Info www.pimemilano.com