Erede di Gandhi, ha portato il metodo della non violenza tra i conflitti delle bande giovanili e nelle marce dei contadini per il diritto alla terra. L’11 maggio gli sarà consegnato il Premio Niwano 2023
Si fa chiamare in pubblico con il solo primo nome per evitare di essere identificato con una casta. E da cinquant’anni in India – seguendo l’esempio del mahatma Gandhi – si batte con metodi non violenti per i diritti delle popolazioni più povere ed emarginate.
Si può raccontare così la figura di Rajagopal P.V., l’attivista indiano 74enne scelto per il Premio Niwano 2023, il prestigioso riconoscimento per l’impegno per la pace assegnato ogni anno dall’omonima fondazione.
Considerato il “Nobel delle religioni”, il premio – che commemora la figura di Nikkyo Niwano, primo presidente dell’organizzazione buddhista Rissho Kosei-kai – verrà consegnato ufficialmente a Tokyo l’11 maggio al termine di un processo di selezione che coinvolge 600 tra persone e organizzazioni in rappresentanza di 125 Paesi e molte fedi.
Originario del Kerala, Rajagopal ha iniziato la sua azione sociale nella valle di Chambal, nel Madhya Pradesh, dedicandosi ai ragazzi delle dacoits, le bande giovanili violente delle fasce più emarginate della popolazione. Con la sua opera ha negoziato il reinserimento nella società di alcuni di questi gruppi, dando vita al contempo a programmi nazionali di impegno per i giovani nel servizio ai più poveri.
Punto d’arrivo di questi sforzi è stata la fondazione nel 1991 dell’Ekta Parishad (il “Forum dell’unità”), un coordinamento di realtà che si propongono di promuovere attraverso il metodo non violento il diritto alla terra e a una vita dignitosa per le comunità più emarginate. In collaborazione con altri gruppi questo movimento è riuscito ad assicurare i diritti di proprietà sulla terra a circa 500 mila famiglie e a far approvare il Forest Rights Act, la più importante legge sui diritti delle popolazioni tribali in India.
Nella motivazione del premio la Fondazione Niwano parla della lotta di Rajagopal «per il riconoscimento della pari dignità umana di ogni uomo e donna, a prescindere dalla casta o dal sesso, che suscita grande ammirazione. Tra i risultati particolari della sua azione si annoverano la negoziazione della resa e la riabilitazione delle bande, l’educazione dei giovani al servizio dei bisognosi e, nella consapevolezza che le necessità primari e dei poveri sono l’acqua, la terra e le foreste, il suo impegno per la cura dell’ambiente».
CHI È
Nato il 6 giugno 1948, Rajagopal è cresciuto in una famiglia che lo ha educato ai principi della non violenza enunciati da Gandhi. Lo strumento per condurre le sue battaglie sono lunghe marce. Nel 2019 aveva lanciato la Global Peace Yatra con l’obiettivo di raggiungere a piedi da New Delhi la sede dell’Onu di Ginevra per rilanciare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile; la pandemia però lo ha fermato quando era giunto in Armenia. Rajagopal e la sua associazione hanno allora dirottato il loro impegno su azioni per alleviare le conseguenze del Covid-19 in India.