Schermi sul mondo

Torna a Milano e on line il Festival del Cinema africano, d’Asia e America Latina: dieci giorni di proiezioni e incontri per conoscere i volti inediti dei tre continenti
Le operaie del Myanmar ostaggio della giunta militare, i giovani sudanesi tra disillusione e resilienza, ma anche un ragazzino palestinese in cerca di un piccione viaggiatore o una maldestra squadra di calcio cinese: ci sarà tutto il mondo, per dieci giorni, sugli schermi milanesi (e in streaming su MYmovies.it) della 34esima edizione del Festival del Cinema africano, d’Asia e America Latina – Fescaaal. Dal 21 al 30 marzo la kermesse organizzata dal Centro orientamento educativo (Coe), in collaborazione con Terre des Hommes Italia, propone una cinquantina di film (tra Cinema Godard di Fondazione Prada, Cineteca Milano Arlecchino, Auditorium San Fedele e Festival Center), incontri con i registi, eventi e tavole rotonde sulle culture dei tre continenti.
A inaugurare le proiezioni, venerdì 21, l’anteprima nazionale del film La Cocina del messicano Alonso Ruizpalacios, che porta gli spettatori dietro le frenetiche quinte di un ristorante di Manhattan animato da personale proveniente da ogni angolo del mondo. Per la prima volta in Italia anche le pellicole del concorso lungometraggi Finestre sul mondo, tra cui l’anomala storia di formazione Simón de la montaña del regista argentino Federico Luis, The Settlement, intenso esordio dell’egiziano Mohamed Rashad, e Khartoum, dei sudanesi Anas Saeed, Rawia Alhag, Ibrahim Snoopy, Timeea Ahmed e del britannico Phil Cox, che hanno filmato la vita di cinque giovani prima dello scoppio della guerra e dopo l’esilio forzato. E poi Santosh della indiana-britannica Sandhya Suri, su una donna agente di polizia nell’India rurale, Ma – Cry of Silence, del birmano The Maw Naing, sulle proteste delle lavoratrici nelle fabbriche birmane, e Oro Amargo del cileno Juan Franciso Olea, ambientato in una miniera artigianale nel deserto dell’Atacama.
Nel concorso dei cortometraggi africani spiccano il Sudafrica (con The Last Ranger di Cindy Lee, in lizza per l’Oscar 2025), l’Egitto, il Senegal, l’isola di Mauritius, mentre la sezione Flash propone film evento come Searching for Amani della kenyana Debra Aroko, che segue un giovanissimo aspirante giornalista che indaga sull’omicidio del padre, e Passing dreams, l’ultimo lavoro di uno dei maestri del cinema palestinese, Rashid Masharawi, che racconta con humor e delicatezza la storia di un ragazzino alla ricerca del suo piccione viaggiatore, convinto che sia volato in Israele.
Il Festival – per la direzione artistica di Annamaria Gallone e Alessandra Speciale – propone anche incontri con i registi (in sala e durante l’Ora del té al San Fedele) e l’ottava edizione di Africa Talks, in collaborazione con Fondazione Edu, dedicata all’attivismo giovanile, dall’ecologia alla scena artistica militante. Si chiude domenica 30 con l’anteprima nazionale di Transamazonia della sudafricana Pia Marais: grande impatto visivo e un’atmosfera sospesa, tra misticismo e scontri tra indigeni e taglialegna abusivi.
(info: www.fescaaal.org)
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