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Un’estate in cammino

Tra le proposte per i giovani, il pellegrinaggio a Roma, Montecassino e Gaeta: si parte dal Giubileo e si marcia lungo la via di San Filippo Neri, tra storia e fede

Lo jobel, il corno d’ariete il cui suono nella tradizione ebraica indicava l’inizio dell’anno giubilare, sarà anche il richiamo rivolto quest’estate ai giovani che raggiungeranno Roma come pellegrini insieme al Pime. Proprio “Jobel” è il nome della proposta che intende unire l’esperienza dell’incontro con tanti coetanei di tutto il mondo e con Papa Francesco nell’Anno Santo dedicato alla speranza, a quella del cammino fianco a fianco per immergersi nella bellezza della natura e nella profondità di se stessi. Con il filo conduttore della gioia. Perché, dopo la partecipazione ai momenti più intensi del Giubileo dei giovani, i ragazzi del Pime si metteranno in marcia lungo il Cammino, da Montecassino a Gaeta, che ricalca i passi e l’itinerario spirituale di san Filippo Neri, conosciuto proprio come “il santo della gioia”.

«Nel nostro tipico stile missionario, l’idea è partire da un momento forte di grazia per metterci “in uscita” e provare a portare quell’entusiasmo nella vita quotidiana», spiega suor Chiara Ubbiali, dell’équipe dell’animazione Pime. Dopo l’arrivo nella capitale in pullman, dunque, sarà possibile vivere alcune delle proposte previste dall’organizzazione vaticana – in particolare la giornata penitenziale di venerdì 1° agosto, la veglia a Tor Vergata la sera seguente e il passaggio di una delle porte sante -, con il valore aggiunto dell’incontro con tanti giovani di nazionalità e culture diverse. «Tra questi, ci sarà anche un gruppo proveniente da Hong Kong, accompagnato dai nostri padri e suore che vivono la loro missione laggiù».

Dopo la Messa con il Papa domenica mattina, poi, ci si sposterà a Montecassino per conoscere la storia del monastero più grande del mondo, fondato intorno al 529 da san Benedetto da Norcia (che qui concluse la composizione della Regola), punto di riferimento non solo spirituale nel corso dei secoli e luogo simbolo del travaglio della guerra: la distruzione più recente del complesso fu sotto il bombardamento alleato del febbraio 1944, durante il secondo conflitto mondiale.

Proprio a Cassino – all’epoca San Germano – era giunto nel lontano 1532 Filippo Neri, con il compito di ereditare l’attività commerciale del ricco cugino paterno. Ma il richiamo spirituale nato dalla frequentazione dell’abbazia lo avrebbe spinto a un diverso destino: fu lo stesso parente a parlargli di una cappellina dedicata al Crocifisso, situata a picco sul mare presso il san­tuario della Montagna spac­cata di Gaeta. Il suo primo pellegrinaggio, tra quelli che oggi sono i due luoghi religiosi più visitati del Basso Lazio, sarà la traccia del cammino che seguiranno i giovani del gruppo dell’animazione Pime: «Un itinerario – spiega suor Chiara – attraverso paesaggi poco noti ma pittoreschi ed estremamente vari, dai Monti Aurunci allo splendido mare di Gaeta». In mezzo, 120 km tra le colline, seguendo dapprima il corso dei fiumi Gari e Garigliano e attraversando i due centri storici di Sant’Angelo e Sant’Ambrogio, risorti dopo gli sfaceli dell’ultimo conflitto mondiale.

Tra strade secondarie e antichissimi sentieri, spuntano le tracce tangibili del passaggio di san Filippo: non solo a Cassino, dove fu inviato, ma anche a Esperia, dove un sacerdote del 1600 compose un’ode in suo onore, o ad Itri, nel santuario della Madonna della Civita, che ricorda la sua visita nel 1532. Altre tappe, più legate alla memoria popolare, arricchiscono il percorso: sull’altipiano di Val­laurea un sentiero è stato ribattezzato “la via di san Filippo”, mentre una località richiama il suo nome ad Ausonia, vicino alla chiesa di S. Michele Arcangelo. E poi, naturalmente, il santuario del­la SS. Trinità della Montagna Spaccata, un luogo fondamentale per la crescita spirituale del santo, e che oggi è affidato ai missionari del Pime. «Per noi, quindi, un punto di riferimento ideale», commenta suor Chiara.

«Al centro dell’esperienza vuole essere il camminare insieme, con i suoi significati più profondi. C’è la condivisione della fatica, che ti unisce perché quando si è al limite delle energie si arriva all’essenziale. E c’è la gioia di vedere insieme la bellezza dell’alba, o di gustare i momenti di silenzio nel corso della marcia.

A guidare la riflessione saranno, a partire dalla porta santa giubilare, le icone delle porte bibliche: quali porte della mia vita è bene tenere aperte e quali dovrei chiudere? Quali mi sbarrano la strada e quali invece mi aiutano a scoprire qualcosa di me stesso, degli altri e di Dio?». Il pellegrinaggio “Jobel” (rivolto ai giovani dai 18 ai 30 anni) si terrà dal 30 luglio al 12 agosto.

L’estate giovani Pime, poi, rilancia anche le proposte del campo di Incontro-lavoro a Busto Arsizio (dal 20 al 31 agosto) e del campo di Animazione di strada a Ducenta (dal 16 al 27 agosto). Per tutte le informazioni e per iscriversi consultare il sito centropime.org.

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