Tra coloro che hanno lasciato il Paese martoriato dalla guerra c’è anche Muhammad Faris, il primo e unico astronauta della Siria. Ex generale dell’aviazione ha disertato nel 2012 per non aver voluto bombardare suoi connazionali
Dalla stazione spaziale al quartiere dei profughi di Istanbul. Nel dramma apparentemente infinito della guerra in Siria spuntano fuori sempre nuove storie che fanno riflettere. Così dal sempre interessante sito MiddleEastEye apprendiamo la notizia che anche Muhammed Faris, il primo e fino ad oggi unico astronauta della storia della Siria, è un profugo scappato dal suo Paese.
Nello spazio ci era andato nel 1987 Faris, in una missione che lo aveva portato sulla Mir, la stazione spaziale sovietica insieme due altri astronauti dell’Urss. Il siriano fu il primo «vero» astronauta arabo, dal momento che prima di lui in orbita c’era stato solo il principe saudita Sultan Bin Salman Al Saud, che nel 1985 era salito su uno Space Shuttle americano. Ma quella sembrava più un’anticipazione del turismo spaziale che una vera e propria missione. Sulla Mir (che in russo vuol dire pace) Faris ci restò sette giorni per poi essere accolto da eroe al suo rientro a terra. Era tornato a vivere ad Aleppo e, rientrato nei ranghi dell’aviazione, ne aveva scalato i gradi. Fino al 2012 quando lui sunnita si è trovato davanti al dilemma se avallare i bombardamenti dell’esercito di Assad sulle province in rivolta. E a quel punto ha scelto di disertare e di fuggire con la famiglia in Turchia.
Tre anni dopo MiddleEastEye l’ha rintracciato in un piccolo appartamento di Little Syria, il quartiere dei profughi siriani a Istanbul. E l’intervista è un piccolo spaccato della storia tormentata del Paese: proprio i russi, infatti, con i quali Muhammed volò nello spazio e con cui ancora ha contatti personali d’amicizia, stanno oggi dall’altra parte della barricata nella guerra in Siria. Sostanendo con la loro aviazione le truppe di Assad.
«Sono molto orgoglioso di essere stato un astronauta – racconta Faris -. I bambini di tutto il mondo sognano di viaggiare nello spazio e io ci sono riuscito. E questa impresa ha portato grande onore a me personalmente e al mio Paese. Ma se potessi scegliere rinuncerei a tutto questo pur di risparmiare al mio popolo tutto quello che sta soffrendo».