Guerre, conflitti, migrazioni forzate, violenza contro le donne. E anche la pandemia di Covid-19. Sono tutti elementi che hanno contribuito a far crescere il numero delle vittime di tratta nel mondo. Come mostra il Report 2021 presentato oggi da Talitha Kum, la rete internazionale delle religiose che lotta contro la tratta
«Nel 2021, le reti di Talitha Kum hanno registrato il drammatico aumento delle ingiustizie sofferte dalle popolazioni migranti, sempre più vulnerabili allo sfruttamento e alla tratta di persone in diverse modalità di sfruttamento sessuale, lavorativo, matrimoni forzati, accattonaggio», è quanto dichiarato oggi da suor Gabriella Bottani, SMC, coordinatrice di Talitha Kum International, in occasione della presentazione del Report 2021 della rete internazionale delle religiose contro la tratta fondata dall’Unione Internazionale delle Superiori Generali (Uisg). Un rapporto che mostra come siano in crescita le vittime della tratta, ma anche le azioni di contrasto, prevenzione e sensibilizzazione. E questo, nonostante la pandemia di Covid-19 abbia reso più difficile operare in questo ambito.
«Nel corso dell’anno passato . precisa suor Gabriella – abbiamo toccato il dolore causato da diverse forme di violenza, di conflitti e guerre. La violenza contro le donne è cresciuta, come hanno denunciato tutte le reti, ma soprattutto quelle in America Latina. Sono aumentate le persone che soffrono la fame. Tutto questo ha provocato grandi spostamenti di persone. La tratta di esseri umani è profondamente interconnessa a questi processi migratori».
Nel mondo sono decine di migliaia le vittime della tratta ogni anno; il 72% sono donne e bambine, che vengono vendute sul mercato del sesso a pagamento e del grave sfruttamento lavorativo da trafficanti che ne traggono enormi profitti: il business annuale infatti si aggira attorno ai 150 miliardi di dollari.
Presente in 92 Paesi, con 55 reti nazionali (5 in più dell’anno precedente) e 6.039 persone coinvolte attivamente in azioni anti-tratta in tutti i continenti, la rete di Talitha Kum è riuscita, nonostante le molte difficoltà legate in particolare alla pandemia di Coronavirus, a registrare una crescita numerica e qualitativa delle sue attività: sono state infatti quasi 337 mila le persone raggiunte in tutto il mondo; di queste 258.549 hanno beneficiato di attività di prevenzione; quasi 20 mila sono vittime e sopravvissuti sostenuti dalla rete; e 58.416 le persone coinvolte nelle attività di networking, formazione e capacity building.
«Ringrazio, a nome della UISG, i membri del Coordinamento della rete Talita Kum – ha dichiarato suor Nadia Coppa, ASC, Presidente della UISG – per l’instancabile e profetico impegno nel combattere la tratta degli esseri umani e per la sinergia e la stretta collaborazione con migliaia di persone nel mondo che quotidianamente si impegnano per combattere lo sfruttamento umano e debellare qualsiasi forma di schiavitù. L’impegno di Talitha Kum è cresciuto negli anni conseguendo traguardi importanti che riempiono il cuore di speranza e di fiducia verso il futuro, ma il cammino è ancora lungo e sono ancora tanti i passi da fare».
Oltre al dettaglio delle azioni compiute dalla rete, nel rapporto sono raccontate tre iniziative particolarmente significative del 2021: il lancio della prima “Call to Action contro la tratta”, l’iniziativa dei Giovani Ambasciatori di Talitha Kum e la Giornata internazionale di Preghiera e Riflessione contro la tratta.
La raccolta e l’analisi dei dati del Rapporto di Talitha Kum ha coinvolto tutte le reti regionali e locali. La ricerca è stata realizzata in collaborazione con la Facoltà di Scienze Sociali dell’Università Pontificia Gregoriana, con il coordinamento del professor Peter Lah e di suor Mayra Cuellar, MdB. Il Rapporto è stato prodotto da Talitha Kum con il contributo di Global Solidarity Fund. Il rapporto per ora disponibile solo in inglese, nelle prossime settimane sarà disponibile in italiano, spagnolo, francese.