In Sicilia “Libera” commemora la strage di Ustica, di cui oggi ricorre il 36esimo anniversario, insieme ai minori migranti, connettendo le morti in mare di ieri e quelle di oggi.
DA MARSALA
«Mi dispiace molto per quanto è accaduto alla sua famiglia». Fausta proprio non si aspettava, 36 anni dopo la strage di Ustica, di ricevere le condoglianze da un ragazzo africano di 17 anni. A pronunciarla, con affetto e con la mano tesa è Élisée, un ragazzo del Camerun arrivato in Sicilia attraverso il Mediterraneo. Fausta Parrinello, di Marsala, ha appena raccontato del padre Carlo che, all’età di 43 anni, fu tra le 81 vittime del disastro aereo. Era una bambina e oggi è madre, eppure è ancora troppo il dolore per testimoniare quanto è successo senza commuoversi. Élisée è stato salvato insieme ad altri da un gommone alla deriva sul Mediterraneo. Ha ascoltato per tutto il tempo, e ha capito. Le condoglianze, Fausta, le ha accettate con naturalezza, come se il lutto fosse oggi.
Succede che venga commemorata anche così la strage di Ustica, connettendo le morti in mare di ieri e di oggi. A Marsala, in accordo con i famigliari delle vittime della strage, Libera e l’associazione Arché hanno organizzato un duplice momento, di formazione e sportivo, che ha coinvolto anche i ragazzi di due comunità per minori immigrati gestite dalla “Società cooperativa Peter Pan” e dalla “Cooperativa sociale Nuova villa royal”. Il momento sportivo, un triangolare di calcio, si è svolto giovedì scorso a Marsala e ha coinvolto ragazzi dei quartieri di Amabilina insieme ad alcuni minori dell’area penale Sappusi e i ragazzi africani delle comunità. Prima delle partite, le squadre hanno assistito alla proiezione di un filmato documentario su Ustica e ascoltato le testimonianze dei famigliari delle vittime. «Questi fratelli morti nella strage di Ustica riposano con i fratelli dell’Africa nel Mediterraneo» ha detto ai ragazzi Salvatore Inguì, coordinatore di Libera per la provincia di Trapani. I sommersi raccontati ai salvati. I ragazzi africani hanno ascoltato e subito dopo si sono affrontati con i coetanei italiani nella gara sportiva, giocata sotto una pioggia battente e dedicata alle vittime di Ustica e ai famigliari ancora in attesa di risposte.
Oggi, 36esimo anniversario della strage, alle 19 i ragazzi, africani e italiani, si incontreranno di nuovo per partecipare a un momento di commemorazione solenne che si terrà alle “Due Rocche” di Marsala, durante il quale verranno premiate le squadre e verranno letti gli 81 nomi delle vittime del disastro aereo. Dopo una benedizione dell’arciprete padre Giuseppe Ponte, ci sarà il lancio di fiori in mare e l’affissione di una targa commemorativa da parte del Comune di Marsala.
Nella provincia di Trapani, sono circa 650 i minori stranieri non accompagnati ospitati nelle strutture autorizzate dall’assessorato regionale alla famiglia e nei centri Sprar. Le comunità per minori rischiano però di essere delle isole a parte rispetto al territorio. A Marsala, Libera e l’associazione Arché hanno avviato il progetto “Contaminazioni” per creare interazioni positive con la comunità locale e percorsi educativi che coinvolgono sia i ragazzi di quartieri “difficili” e dell’area penale di Sappusi che i ragazzi immigrati. “Dio è salvezza” è il significato del nome biblico Élisée. La salvezza, i parenti della vittime di Ustica la stanno ancora aspettando.