Il 73esimo Congressino missionario di Ducenta ha riunito quasi seicento amici del Pime intorno ai due missionari che hanno ricevuto il crocifisso. Al centro delle testimonianze c’erano la Cambogia, la fede e l’educazione.
Domenica 27 maggio, presso la casa del Pime di Trentola-Ducenta si è svolto il 73esimo Congressino missionario. Momento sia di festa che di testimonianza è, come ogni anno, un’occasione per radunare tutti gli amici del Pime sparsi nella Diocesi di Aversa.
Dedicato alla Cambogia, il Congressino ha avuto come tema “Educazione: missione verso la speranza. La Fede: uno sguardo verso il futuro”, tama che ha orientato le testimonianze lasciate dai padri del Pime che hanno partecipato. Ma i veri festeggiati della giornata sono stati padre Constant Kouadio e suor Lorenza Raffaella Radini, destinati rispettivamente all’Algeria e al Bangladesh.
Le celebrazioni sono iniziate già sabato 26 maggio nel pomeriggio, con una veglia di preghiera per i missionari partenti, presieduta da padre Pierluigi Siviero, rettore della casa di Ducenta. Hanno partecipato i giovani e le famiglie responsabili dei cammini di animazione missionaria, con cui padre Constant e suor Lorenza hanno lavorato a stretto contatto in questi anni di servizio in Italia.
La mattina del 27 maggio, invece, la casa di Ducenta ha accolto parenti e amici dei frequentatori del Pime, compresi i membri della comunità ivoriana locale, con la quale padre Constant, da connazionale, ha collaborato, oltre ai giovani di alcune parrocchie della zona. Nel cortile, addobbato appositamente per la festa con i colori della Cambogia, si sono radunate circa 600 persone per partecipare alla messa. Questa è stata presieduta da padre Franco Legnani, rettore della casa del Pime di Roma e missionario in Cambogia, da padre Davide Sciocco, Vicario generale dell’Istituto, e da padre Gustavo Benitez, missionario del Pime in Cambogia. Durante la messa a padre Constant e a suor Lorenza è stato consegnato il crocifisso, segno del loro mandato missionario. È stato un momento di commozione, molto sentito e partecipato da tutta l’assemblea.
Dopo la celebrazione si è tenuta una breve testimonianza di padre Gustavo Benitez, che ha raccontato la storia della sua vocazione e l’attuale situazione della Cambogia. Soffermandosi in particolare sulle attività di educazione svolte dal Pime nel Paese, sulla crescita della comunità cattolica, in particolare dei giovani, e sulla sua attività nel campo del dialogo interreligioso, padre Gustavo ha tracciato un rapido affresco di una delle missioni del Pime dove le sfide sono più grandi.
La giornata è proseguita con i momenti di festa. Due cucine, quella italiana e quella ivoriana, hanno placato la fame dei partecipanti, che dopo pranzo si sono riuniti di nuovo nel cortile. I giovani dell’animazione missionaria del Pime hanno intrattenuto la platea con balli, danze dal mondo, letture e con la tradizionale estrazione della lotteria. La festa non si è mai fermata fino al tardo pomeriggio, quando anche la comunità ivoriana ha coinvolto tutti i partecipanti facendoli ballare al ritmo della musica africana.