Vi accompagnamo in questo ottobre missionario con tante testimonianze e con un appuntamento in presenza al Centro Pime di Milano, in occasione della Giornata missionaria mondiale di domenica 23 ottobre
«”Di me sarete Testimoni” (At 1,8). Queste parole appartengono all’ultimo colloquio di Gesù Risorto con i suoi discepoli, prima di ascendere al Cielo», ci ricorda Papa Francesco nel Messaggio per la Giornata missionaria mondiale che si celebra domenica 23 ottobre. È questo, insiste il Pontefice, «il punto centrale, il cuore dell’insegnamento di Gesù ai discepoli in vista della loro missione nel mondo. Tutti i discepoli saranno testimoni di Gesù grazie allo Spirito Santo che riceveranno: saranno costituiti tali per grazia. Ovunque vadano, dovunque siano. Come Cristo è il primo inviato, cioè missionario del Padre (cfr Gv 20,21) e, in quanto tale, è il suo “testimone fedele” (cfr. Ap 1,5), così ogni cristiano è chiamato a essere missionario e testimone di Cristo. E la Chiesa, comunità dei discepoli di Cristo, non ha altra missione se non quella di evangelizzare il mondo, rendendo testimonianza a Cristo. L’identità della Chiesa è evangelizzare».
Ce lo ricorda anche il direttore di Mondo e Missione, padre Mario Ghezzi, nell’ultimo editoriale della rivista, dove sottolinea l’importanza di «rimettere al centro l’ad gentes, partendo dalla lunga tradizione italiana che ha visto, negli ultimi due secoli, molti connazionali annunciare il Vangelo in terre lontane e sconosciute. Una storia di rilievo anche per il rimando culturale, sociale, di preghiera e di sostegno con cui hanno saputo provocare le nostre comunità. Oggi ci troviamo a celebrare la missione in un contesto totalmente cambiato: la società è sempre più multietnica e multireligiosa; il tessuto della tradizione cattolica va riducendosi se non sfaldandosi; sacerdoti, religiosi e religiose da altri continenti popolano le nostre parrocchie visto il calo drastico delle vocazioni nostrane. Di fronte a questo panorama così radicalmente mutato viene inevitabilmente da domandarsi: vale ancora la pena partire? Vale ancora la pena andare ad annunciare la Buona Notizia in un Paese lontano che, il più delle volte, ha già una Chiesa strutturata localmente?».
Le testimonianze che vi proponiamo sul numero di ottobre della rivista e qui sotto dicono che sì, vale la pena!
Vale la pena portare avanti per oltre quarant’anni il dialogo con l’islam in una terra difficile come l’isola di Mindanao nel Sud delle Filippine come sta facendo padre Sebastiano D’Ambra, fondatore e guida del Silsilah – in arabo “legame”. Un’iniziativa che promuovo il dialogo «non solo come una strategia pewr implementare l processo di pace, ma come uno stile di vita e di impegno quotidiano che coinvolge il rapporto con Dio, con noi stessi, con gli altri e con il Creato».
Vale la pena testimoniare il Vangelo con la tenerezza accabti a malati e disabili, come sta facendo suor Sandra Covini, missionaria dell’Immacolata a Hong Kong, dove offre vicinanza e sostegno a persone spesso segnate anche da ferite lasciate dall’isolamento e dall’abbandono.
Ma vale la pena partire anche come famiglia, come hanno fatto Chiara e Andrea Guerra, dell’Associazione Laici Pime (Alp) che hanno vissuto tre anni con i piccoli Matilde e Samuele nelle favelas di San Paolo e che hanno raccontato la loro esperienza in un libro che esce proprio oggi: “Come Aquilone sulle favelas” (Emi, 2022). Ma anche come hanno fatto Roberto e Gabriella Ugolini, che con la figlia Costanza, hanno operato come missionari fidei donum nel remoto Est dell’Anatolia, in un’area a prevalenza curda meta di profughi afghani e iraniani. Un’esperienza che oggi anche loro raccontano in un nuovo libro, sempre dell’Editrice missionaria italiana: “Cristalli di neve, fiocchi di cotone” (Emi, 2022).
E infine, vale la pena spendere anni di vita in un contesto come la Cambogia, dove i cristiani si contano sulle dita. Ma se poi uno di loro, Prak Hong, sceglie la vita sacerdotale, l’abbraccio con questo giovane prete «vale davvero una vita da missionario!», esclama il nostro direttore, padre Mario Ghezzi, di ritorno dai monti ai confini con il Vietnam.
Insomma, sono tante le esperienze che raccontiamo in questo mese di ottobre – vedi anche padre Giovanni Tulino in Cambogia, padre Marco Ribolini in Thailandia, la volontaria Federica Pirola con i migranti in Sicilia e tanti altri – che ci ricordano che la missione si può fare in molti modi. E che ne vale sempre la pena!
DOMENICA MISSIONARIA AL PIME DI MILANO
E per chi volesse incontrare di persona i missionari del Pime in occasione della Giornata missionaria mondiale, è prevista una domenica speciale al Centro di Milano. Dal pranzo insieme, con la presenza di un missionario del Pime, alla Messa celebrata da padre Mario Ghezzi, dalla visita al Museo Popoli e Culture, alle mostre, dai laboratori per bambini, fino a concludere con lo spettacolo, di e con Paolo Cevoli, “La sagra famiglia” in teatro.
E per i più piccoli? Sarà attivo un servizio gratuito di animazione per i bambini, che permetterà alle famiglie di partecipare con serenità a tutti gli appuntamenti. Vedi qui il programma completo.